fbpx
Francia/Agen  
Ignacio Prego Architectures

Residenze ENAP

L’École nationale d’administration pénitentiaire (ENAP) fornisce insegnamento e formazione professionale ai futuri funzionari dell’amministrazione penitenziaria francese: fondata nel 2000, l’istituzione pubblica si è insediata in un campus appositamente realizzato nel sud-ovest della Francia. Nell’insediamento urbano realizzato nel Dipartimento di Lot et Garonne l’ENAP ha deciso di realizzare, insieme agli edifici destinati alla didattica, un’importante offerta residenziale, così da soddisfare il fabbisogno della struttura formativa. Lo Studio di Architettura Ignacio Prego, già responsabile del Campus digitale e relative residenze universitarie a Nanterre, ha dovuto quindi confrontarsi con un committente ambizioso che ha chiesto di realizzare in poco tempo e in un contesto suburbano frammentato e disorganizzato, un complesso residenziale ordinato e confortevole in grado di ospitare poco meno di 1.000 studenti. L’obiettivo è stato centrato grazie alla standardizzazione spaziale e alla prefabbricazione pesante dell’intera struttura. Relativamente alla standardizzazione, l’unificazione degli ambienti derivanti dalla lavorazione in serie ha portato alla scelta di un modulo, ospitante la stanza doppia, replicato ben 471 volte nei 4 piani fuori terra. Nonostante una scelta vincolata che poteva generare un ambiente estraniante, il complesso riesce a mantenere un’armonia compositiva che sfugge a ogni forma di alienazione. La struttura presenta un corpo di fabbrica disposto lungo la strada, che al piano terra accoglie i servizi collettivi e, attraverso un camminamento coperto, si connette ai tre corpi di fabbrica in cui si collocano le camere disposte secondo una tipologia ad albergo: la monotonia dei lunghi corridoi è interrotta dai collegamenti verticali che frammentano e compartimentano i corpi di fabbrica anche da un punto di vista della prevenzione incendi. L’ultimo piano, per effetto del profondo arretramento, presenta delle ampie terrazze che limitano la percezione dell’edificio da terra a soli 3 piani. La copertura è destinata ancora a servizi collettivi quali la palestra all’aperto. Altro aspetto da sottolineare è la presenza di un ampio parco di 15 ettari. Il modello della città giardino, ideato per risolvere la crisi abitativa dei lavoratori all’inizio del XX secolo, è stato reinterpretato con un impianto a pettine in cui gli edifici paralleli sono distanziati da un “viale” alberato di 9 m di larghezza; questo, concettualmente assimilabile a una radura, consente una transizione graduale tra l’introversa camera da letto e l’ampio paesaggio in cui è inserita la struttura. Sui viali interni gli ambienti residenziali si affacciano grazie ad aperture a tutta altezza, così da garantire un’adeguata ventilazione e illuminazione naturale. Relativamente alla prefabbricazione, l’impiego di quella bidimensionale e tridimensionale, favorita da un impianto planimetrico razionale, ha consentito di rispettare il cronoprogramma iniziale e realizzare l’intera struttura in soli 12 mesi con un budget limitato: il costo parametrico finale è risultato inferiore a 30.000 € a posto alloggio ovvero 2.500 € al metro quadrato. Le scelte non hanno in nessun modo compromesso lo standard qualitativo e, di conseguenza, il comfort dei residenti. La prefabbricazione bidimensionale ha interessato i pannelli di rivestimento verticale in laterizio faccia a vista e la serramentistica; la prefabbricazione tridimensionale ha interessato la struttura portante, le cellule dei servizi igienici, le condotte dei servizi impiantistici e la cellula della camera

 

Adolfo F. L. Baratta

Professore Associato, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Roma Tre

 


Scheda tecnica

Oggetto: Residenze ENAP
Località:

Agen, Lot et Garonne (Francia)

Committente:

APIJ Agence Publique pour l’Immobilier de la Justice

Progetto architettonico: Ignacio Prego Architectures
Partner:

François de la Serre

Cronologia: 2019 (progetto); 2020-2021 (costruzione)
Superficie: 9.700 m2
Costo:

25.000.00€

 
Fotografie: © Luc Boegly