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Danimarca/Odense  
C.F. Møller

Campus Hall. University of Southern Denmark

Un articolo sui cambiamenti e le trasformazioni del mondo Universitario, Peter Scott, professore emerito di Higher Education Studies all’University College di Londra, evidenziava come: “Once students went to university for education, now it’s an experience” (The Gardian, 6 October 2015).
Un mutamento della dimensione esperienziale a cui concorrono molti fattori, non ultimi quelli riconducibili ai modi e alle forme, secondo le quali gli studenti vivono all’università. Nella contemporaneità, la residenzialità universitaria è diventata un tema sfidante di progetto, che esplora la rivisitazione dei tradizionali modelli abitativi, quali collegi, dormitori, studentati ecc., per promuovere soluzioni innovative, basate su una maggiore attenzione all’individuo, all’inclusività e all’integrazione con il contesto.
Fra gli interventi che stanno sperimentando questo approccio, si può considerare la residenza Campus Hall dello studio danese C.F. Møller Architects, dove i paradigmi guida del progetto sono stati i concetti di privacy, spirito comunitario, dimensione relazionale, contestualizzazione e sostenibilità ambientale.
Lo spirito comunitario e la dimensione relazionale si sono tradotti nel principio di gradualità che nel progetto ha portato a un progressivo passaggio dalla dimensione di privacy a quella relazionale, riconnettendo l’individuo al collettivo e cercando l’equilibrio fra l’io e l’altro. L’organizzazione ai piani è stata pertanto definita tramite prestabilite gerarchizzazioni spaziali, consentendo allo studente di passare dalle zone private delle camere a quelle semipubbliche degli spazi condivisi, fino alle zone pubbliche dei sistemi di distribuzione, offrendo una pluralità di dimensioni abitative.
Al centro di ogni piano, fra alloggi e connettivi verticali, è presente una zona buffer destinata ai servizi comuni, con cucine e soggiorni condivisi, perimetrata con specchiature che massimizzano gli apporti di luce e aria e valorizzano le viste.
Lo schema tipologico, ripetuto dal primo al dodicesimo piano, genera un ambito di socializzazione su cui gravita un cluster di sette camere con bagno privato. Al piano terra, sono presenti una caffetteria, sale comuni e aree studio, mentre gli spazi per le feste sono ai piani superiori.
In copertura, le terrazze verdi gradonate ospitano una sky-lounge con vista panoramica sulla città e sul campus, offrendo agli ospiti uno spazio outdoor dove trascorrere piacevoli momenti in compagnia.
Campus Hall è una massiccia torre di 15 piani, che possiede 250 unità alloggiative, distribuite su tre blocchi interconnessi e ruotati tra loro, che crea un landmark facilmente riconoscibile all’interno di Cortex Park, la struttura scientifica e di ricerca progettata nel 2009 da C.F. Møller Architects.
Un totem, che emergendo da una radura periurbana, digrada a sud verso una zona umida e si confronta silenziosamente con un contesto ricco di boschi, prati, specchi d’acqua, canneti ma anche attrezzature per lo sport e spazi multifunzionali. Questo paesaggio è stato ridisegnato secondo i principi di sostenibilità, dove uso del suolo, precipitazioni e habitat della fauna selvatica ricercano il corretto equilibrio fra biodiversità, naturalità e antropizzazione.
La sostenibilità ambientale è stata perseguita realizzando un manufatto con materiali di qualità e a basso consumo energetico, conforme ai severi codici ambientali ed energetici danesi. I parametri di progettazione passiva sono stati ottimizzati per forma, orientamento, adattamento alle condizioni climatiche, illuminazione diurna, massa, isolamento termico, cross ventilation, recupero del calore e riciclo delle acque reflue.
Nell’immagine iconica della torre, svolge un ruolo ineludibile il trattamento della finitura esterna in classici laterizi faccia a vista; questa scelta crea un involucro vagamente grigiastro dai toni caldi e sfumati, dove i mattoni, posati con giunti in malta leggermente pronunciati, disegnano una texture che, in alcuni casi, si trasforma in un elegante brise-soleil.
Questa scelta progettuale è efficace non solo perché esalta le peculiarità estetiche del laterizio a vista, ma conferisce anche all’architettura un’identità prontamente riconoscibile.
L’immagine risultante è accattivante e convincente, in perfetta sintonia percettiva e cromatica con il paesaggio.
In quanto materiale completamente naturale, il laterizio, svolge un ruolo positivo sull’ambiente, poiché non richiede processi di produzione complessi o l’impiego di sostanze chimiche nocive. Inoltre, è altamente resistente e prevede una bassa manutenzione nel tempo. Così impiegato, si associa con garbo ed eleganza ai profili in legno duro e ai pannelli in lega di rame e zinco del resto della facciata.
Una scelta che, nel complesso, restituisce all’intervento una familiarità che genera un’atmosfera accogliente, confortevole e familiare, aiutando gli studenti ospiti a sentirsi a proprio agio, come fossero “nella loro casa”.

Oscar Eugenio Bellini,
Professore Associato di Tecnologia dell’architettura, Dipartimento ABC, Politecnico di Milano


Scheda tecnica

Oggetto: Residenza universitaria a torre
Località: University of Southern Denmark, Odense,Danimarca
Committente: A.P. Møller and Chastine Mc-Kinney Møller Foundation
Progetto architettonico: C.F. Møller Architects
Collaboratori: Mårten Leringe, Jonas Toft Lehmann, Franz C. A. Ødum, Lone Bendorff, Lone Wiggers, Rune Bjerno Nielsen, Thue Borgen Hasløv, Ola Jonsson, Mads Mandrup Hansen, Julian Weyer, Michael Kruse &Klaus Toustrup
Progetto strutturale: Niras
Cronologia: 2012 (progettazione), 2015 (realizzazione)
Superficie:
  1. 900 m², 250 alloggi + 20.000 m² di area esterna
Fotografie: © Torben Eskerod