fbpx
Italia/Cuneo  
BRH+

Cascina Elena Winery

Immersa nelle colline dell’Alta Langa piemontese, la cantina Elena Winery è il risultato di un ambizioso progetto culturale disposto dalla committenza: un’azienda vitivinicola di produzione di vino biologico ottenuto dal recupero di vitigni autoctoni tradizionali. L’architettura richiesta, infatti, non deve solo ospitare la produzione e lo stoccaggio del vino, ma accogliere un dinamico e aggregante polo di attività culturali e incontri, un luogo di contemplazione e valorizzazione dello straordinario paesaggio circostante.
La cantina deve quindi essere un luogo rispettoso del territorio e capace di promuovere innovazione culturale e sociale; uno spazio dove i giovani talenti possano riscoprire la bellezza della terra e del vivere in simbiosi con essa, lontani dai ritmi frenetici del vivere quotidiano.
L’immagine progettuale della cantina è affidata ai giovani di BRH+, sigla dello studio torinese fondato nel 2002 da Barbara Brondi e Marco Rainò, architetti, designer e curatori indipendenti; autori di eleganti residenze private e graphic designer per celebri case di moda.
Su un pianoro naturale, a ridosso di un pendio, i progettisti adagiano un ermetico volume parallelepipedo a sviluppo orizzontale, che asseconda la geometria del sito con una figurazione modernamente vernacolare. Un blocco basamentale è sormontato da un tetto a doppia falda asimmetrica, una copertura distribuita perimetralmente a conformare una C, mentre nello spazio centrale in elevazione sono allogati i lucernari e l’emergente volume scatolare del piano superiore.
La copertura, variamente inclinata, e i colori bruniti che tinteggiano le facciate richiamano alla memoria l’architettura rurale dei casali agricoli, disseminati nelle valli limitrofe. Non è infatti la simmetria speculare a dettare il disegno delle facciate quanto il rapporto tra funzione interna e paesaggio circostante. Ogni spazio interno dell’edificio è risolto in relazione alla funzione, all’illuminazione necessaria e al rapporto con il paesaggio esterno.
Facciate e copertura si presentano come elementi continui che configurano un vero e proprio scrigno in laterizio. L’edificio è infatti rivestito da eleganti scandole di laterizio, sfumate cromaticamente dall’ocra alla terra, e continuativamente ancorate alla struttura parietale e di copertura. La sofisticata messa in opera dei laterizi, disposti su fasce orizzontali sovrapposte e inclinate, sembra rievocare le striature delle pareti di roccia sedimentaria delle vicine montagne. La raffinata scocca parietale configura una trama di squame, che protegge l’edificio quasi fosse un organismo primordiale, cromaticamente mimetizzato nel terroso paesaggio circostante.
Il rivestimento in laterizio garantisce inoltre un’alta prestazione termica dell’edificio: sono così stemperate le calde temperature estive e, grazie al sistema di pareti ventilate che dissipano il calore solare, è ridotto il fabbisogno energetico necessario alla climatizzazione degli ambienti. La struttura portante è a telai in acciaio asimmetrici imbullonati e l’isolamento termico è ottenuto con materiali naturali quali pannelli di sughero, fibre di legno e canapa. 
Anche le fasi di costruzione garantiscono il minimo impatto sul sito: ridotti movimenti di terra, fondazioni superficiali, struttura metallica leggera; elementi questi ultimi smontabili e riutilizzabili in caso di demolizione dell’edificio. Dal piano terra della cantina due grandi ingressi industriali, con apertura a portali metallici scorrevoli, interrompono il manto di rivestimento e intaccano rispettivamente il lato lungo e i lati corti dell’aula. Lo spazio interno resta così diviso in diversi ambienti: quelli maggiori destinati alla conservazione del vino in botti metalliche e quelli minori destinati ai macchinari per l’imbottigliamento e ai servizi di accoglienza.
Al piano superiore lo spazio interno si trasforma: una rampa di scala conduce da un raccolto ambiente di benvenuto a un moderno e luminosissimo spazio conviviale, luogo di incontro e di degustazione del vino. Ampie finestre fendono la parete principale e spalancano la vista sul paesaggio circostante, immergendo il visitatore nel sorprendente spettacolo della natura.
La cantina Elena Winery, sofisticatamente semplice, emerge silenziosamente nel bruno paesaggio rurale, dal quale sembra imperiosamente scaturire e al quale sembra armoniosamente appartenere.

Marzia Marandola,
Professore Associato - Università Iuav di Venezia


Scheda tecnica

 

Oggetto: Cascina Elena Winery
Località: Rocchetta Belbo, Cuneo
Committente:

Cascina Elena s.s.a

Progetto architettonico:

BRH+ 
Barbara Brondi & Marco Rainò

Progetto strutturale:

IPE PROGETTI s.r.l.
Innocente Porrone

Progetto termo-idraulico: Fabrizio Frea
Progetto elettrico:

Giovanni Agnelli

Progetto acque reflue:

Cecilia Cerutti

Impresa di costruzione:

Fratelli Sartore s.r.l.

Cronologia: 2020/2021
Superficie:

608 m2

Fotografie: © Aldo Amoretti