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Paraguay/Villa Elisa  
Benìtez + Gabinete de Arquitectura + Marinoni + Ayala

Sede Unilever Villa Elisa

Le innovazioni materiche e tecnologiche architettoniche durante il Novecento hanno dato origine a stili e correnti in cui la “verità strutturale” trasforma radicalmente il rapporto con il contesto socio-urbano e con l’ambiente naturale. Spesso, questa forma di espressione ha contraddistinto ambiti in cui la volontà di ricerca stilistica e di messa in opera è stata generata da una crescente scarsità di risorse e da forti contraddizioni economiche e sociali. In questo senso, l’America Latina ha fatto da culla a numerosi maestri come Félix Candela e Eladio Dieste: quest’ultimo promotore di un linguaggio modernista nell’uso del laterizio come espressione ed esaltazione di uno stretto legame tra architettura e ingegneria.

In tale contesto si colloca il progetto per la sede della multinazionale anglo-olandese Unilever nello Stato del Paraguay, un programma di recupero industriale realizzato dallo Studio Gabinete de Arquitectura guidato da Solano Benìtez.

La nuova costruzione è situata nella città di Villa Elisa, un importante centro industriale/commerciale formatosi nella prima metà del Novecento e inserito nel dipartimento Centrale del Paese, alla periferia della capitale Asunciòn. 

In parallelo al desiderio di far conoscere il proprio ruolo in questa parte del mondo, l’obiettivo prefissato da Unilever è di manifestare la propria immagine aziendale in relazione alla dinamicità della sua politica interna e agli aspetti socio-culturali legati alle circostanze.

La ricerca dello Studio paraguayano indaga all’interno della tecnica dell’architettura, tra semplicità materica e complessità concettuale. Oltre all’attività professionale, Benìtez si dedica costantemente all’insegnamento tenendo Corsi in numerosi atenei internazionali a favore dello sviluppo di processi progettuali con forti valori socio-ambientali.

La scelta ricorrente dell’utilizzo di materiale facilmente reperibile e manodopera locale eleva la qualità e potenzia l’aspetto formale della sua architettura all’interno di un contesto caratterizzato da forti contraddizioni economiche e sociali, tra innovazione e tradizione delle pratiche d’uso del mattone. 

Nello specifico, il progetto elaborato per il nuovo Headquarter di Unilever è fortemente contraddistinto da un’imponente schermatura realizzata in lastre prefabbricate di mattoni, che protegge interamente i fronti nord e sud dell’edificio.

La geometria contribuisce notevolmente alla qualità estetica delle due pareti filtranti: l’inclinazione rispetto al piano di campagna e la disposizione obliqua alternata delle sopraccitate lastre determinano superfici leggere e vibranti. La loro funzione di brise-soleil, studiata appositamente dai progettisti, è di fondamentale importanza per mitigare le alte temperature tipiche della latitudine della città ospitante che spesso raggiungono anche i 45 gradi.

Il piano di recupero predisposto dall’architetto comprende il ripristino di una porzione di un fabbricato industriale oggetto di trasformazione. 

Lo schermo in pannelli di laterizio è ancorato alla struttura preesistente attraverso un sistema di travi e cavi di acciaio, avanzato rispetto al filo esterno per enfatizzare l’alternanza delle lunghe ombre alla luce. 

Lo spazio interno a uso direzionale si presenta come un ampio open-space in cui la combinazione di elementi matericamente diversi crea un ambiente flessibile e dinamico: la maglia strutturale esistente in c.a., ora intonacata ora lasciata a vista, insiste sull’intera superficie; le partizioni rivestite di mattoni irregolari o sotto forma di pannelli caratterizzano rispettivamente corridoi e sale riunioni; lastre di vetro inclinate a tutta altezza inquadrano due corti interne che ospitano specie vegetali e garantiscono un maggior ingresso di luce. 

Le postazioni di lavoro, infatti, sono dislocate lungo il perimetro a nord e in adiacenza a tali corti per ottimizzare l’illuminazione naturale.

Anche la copertura piana presenta una porzione di rivestimento in laterizio, di nuova fattura, per limitare l’esposizione al sole dello strato metallico preesistente. 

La relazione tra interno ed esterno è chiaramente un aspetto dominante nella concezione di questo intervento. La quasi totale permeabilità visiva del frangisole in laterizio, marcato da una finitura in legante spatolato, arricchisce l’integrazione tra l’area costruita e il contesto naturale. Le regole costruttive pensate da Benìtez per il recupero di materiali includono anche obiettivi relativi a soluzioni economicamente sostenibili. 

Non a caso, lo Studio Gabinete de Arquitectura è stato premiato lo scorso anno durante la Biennale di Architettura di Venezia come miglior progettista partecipante per aver unito semplicità strutturale, materiali primari e lavoro non qualificato nella realizzazione di una grande volta traforata attraverso un innovativo sistema costruttivo in mattoni e malta. 

Un’interpretazione “umana” della tecnica per diffondere la qualità dell’architettura a tutte le comunità.

 

Massimo Mariani
PhD Student, Scuola di Architettura, Università degli Studi di Firenze


Scheda tecnica

Oggetto: Sede Unilever
Località: Villa Elisa, Paraguay
Committente: Unilever
Progetto architettonico: Gabinete de Arquitectura, Solano Benìtez + Alberto Marinoni + Luis Ayala
Cronologia: 2001 (progettazione), 2001 (realizzazione)
Superficie: 4.314 m2
Fotografie: Enrico Cano

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