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Italia/Deruta  
Alessandro Bulletti

Cappella funeraria San Nicolò di Celle a Deruta, Perugia

San Niccolò di Celle fa parte del comune di Deruta, in provincia di Perugia, considerato il paese dell’arte civile; vi risiedono circa 700 abitanti. Il suo nome deriva dal santo qui venerato, San Nicola e dal termine Celle, probabilmente riferito alla presenza di un certo numero di celle monastiche Benedettine nei dintorni, di origine medioevale.

La cappella funeraria, realizzata nel suo cimitero per due famiglie, si presenta come un blocco monolitico racchiuso all’interno di pareti a griglie lamellari di cotto che definiscono due spazi vuoti a cielo aperto. Fin dall’antichità, la tomba, quale casa del morto, sua ultima dimora obbligata, è un monumento funerario che mantiene viva la memoria, o il ricordo di chi ci ha lasciato. Di conseguenza è la quintessenza dell’architettura, poiché, secondo Adolf Loos, solo i monumenti sono architettura. Nei progetti in cui prevale la destinazione simbolica, l’intento monumentale, l’architettura si definisce ricorrendo d’abitudine a quei canoni della classicità, che le odierne tendenze espressive un po’ rinnegano, prediligendo invece la resa evidente della tecnologia. Infatti la rappresentazione della tecnologia sembra oggi la più adatta a valorizzare le strutture e le finiture edilizie, a sottolineare quanto siano fondamentali le dotazioni impiantistiche per l’efficienza del manufatto, a stabilire un rapporto con le complessità del mondo moderno, caratterizzato da meccanicismo, traffico e degrado delle città. Va comunque considerato che il rapporto con le necessità funzionali è alla base dell’architettura, sia che essa, nelle sue tendenze, guardi direttamente alla storia, al classicismo, sia che privilegi la ricerca neoplastica o d’avanguardia.

Tuttavia la tomba, impareggiabile espressione di architettura, non subisce così tanto i condizionamenti della modernità: minimi o inesistenti sono i suoi impianti; statici, ordinati e fuori dal traffico, nella maggior parte dei casi, i luoghi ove è collocata. Convive nei cimiteri con altri manufatti unicamente creati per essere rappresentativi, simbolici, evocativi. Per questo ci si può chiedere quali mezzi espressivi debba utilizzare oggi l’arte funeraria; come possa venire interpretata dagli architetti contemporanei; in che rapporto debba porsi con l’estetica moderna e, soprattutto, in che modo il suo progetto riesca a arricchire la dialettica contemporanea dei principi di architettura e d’arte.

Il progetto di Bulletti è una delle risposte possibili a questi interrogativi: nella sua cappella di San Niccolò di Celle non propone in alcun modo la monumentalità, almeno come viene intesa la riproposizione degli elementi canonici dell’architettura del passato; manifesta invece una chiarezza estrema nella composizione e nella scelta dei materiali; ricorre all’utilizzo di sistemi costruttivi che uniscono all’artigianalità e alla semplicità dell’assemblaggio, la scelta di elementi e materiali contemporaneamente della tradizione e dell’innovazione, la pietra, il cotto, l’acciaio. Appoggiata su un basamento rettangolare rivestito in marmo, la cappella si compone di un corpo a struttura cementizia che dispone 10 nicchie per la sepoltura, rivestito in lastre di pietra rosa Tea levigata; di un sistema perimetrale sui quattro lati del basamento, definito da quattro pareti semitrasparenti autoportanti, costituite da tralicci in acciaio modulari, rivestiti da doghe in cotto, con sezione tubolare, tipo frangisole, montate a secco; di due panche in lastroni di marmo. Le pareti a graticcio producono l’effetto di persiane in cotto, che contrasta con l’aspetto massiccio del nucleo centrale e vogliono conferire al manufatto un senso di leggerezza e trasparenza. L’interno, ove protagonista è la luce che simbolicamente inquadra la purezza degli elementi e sulle cui superfici ne disegna le forme, a seconda delle ore e delle stagioni dell’anno, racchiude con intimità le lapidi sovrapposte.

Roberto Gamba
Architetto libero professionista


Scheda tecnica

Oggetto: Cappella funeraria nel cimitero di San Nicolò di Celle
Località: Deruta (Perugia)
Progetto architettonico: Alessandro Bulletti
Collaboratori: Giovanna Bignami
Progetto strutturale: Carlo Beffa
Impresa di costruzione: Edilizia Goretti (opere edili), L.I.A. (opere in acciaio), La Torgiano Marmi (opere in pietra)
Cronologia: 2004 (realizzazione)
Superficie: 20 m2
Fotografie: Alessandro Bulletti

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