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Germania/Monaco-Laim  
Haack + Höpfner

Chiesa apostolica

Theodor Fischer, che in qualità di professore delle Università prima di Stoccarda e poi di Monaco, fu «il maestro di un’intera generazione di architetti» (Fritz Schumacher) quali Paul Bonatz, Sigurd Lewerenz, Erich Mendelsohn, J. J. P. Oud, Paul Schmitthenner e Bruno Taut, ha in qualche modo influenzato anche l’ideazione della nuova Chiesa apostolica completata nel 2013. Infatti la pianificazione dell’espansione urbana, formulata da Fischer tra il 1893 e il 1901, ha contrassegnato il volto di molti dei nuovi quartieri di Monaco e con loro anche l’impianto di tanti edifici ivi situati.

In questo senso anche la collocazione dell’edificio progettato da Haack+Höpfner, coppia di giovani architetti con alle spalle anni di collaborazioni con Thomas Herzog, Richard Rogers e Michael Hopkins, è stata influenzata dall’impronta «lontana» lasciata da Fischer. Ciò che emerge trovandosi di fronte al monolitico volume bianco della Chiesa è proprio l’arretramento dell’edificio rispetto all’allineamento degli edifici adiacenti: tale scelta consente di ottenere uno spazio aperto che, con la presenza delle sedute e di un solitario ciliegio, lega la Chiesa anche all’edificio prospiciente determinando non un vuoto bensì un pieno urbano in cui i cittadini si fermano per socializzare, riflettere o riposarsi.

La Chiesa e la distanza richiesta agli assembramenti sono resi evidenti dalla presenza di un poco profondo specchio d’acqua che ospita una semplice croce disposta asimmetricamente rispetto al fronte edificato. Lo spazio pubblico è delimitato sui due lati corti da due volumi che abbracciano l’elemento centrale: di altezza contenuta, essi sono caratterizzati da una finitura di colore grigio che li rende chiaramente distinguibili dalla Chiesa alla quale sono però funzionalmente collegati. Dal braccio destro, infatti, si accede al piano terra mentre dal braccio sinistro una rampa carrabile porta le automobili al piano interrato destinato a garage. Subito dopo l’ingresso, dal corridoio si accede a servizi igienici, scale, locali accessori e una stanza polivalente; al termine del corridoio sulla sinistra si apre un grande spazio completamente permeato dalla luce.

Entrando nella candida sala l’attenzione è catalizzata dall’altare, un semplice parallelepipedo realizzato con travi grezze di legno, rialzato su una pedana leggermente arretrata e illuminato zenitalmente da un profondo taglio presente in copertura. Quest’ultima apertura rende lo spazio interno particolarmente sensibile alle variazioni climatiche esterne che influenzano la percezione interna non solo al variare delle stagioni ma anche al variare delle ore diurne. Il leitmotiv dichiarato dai progettisti, ovvero «la Via nella Luce», è sottolineato anche dalla scelta di una finitura interna, così come quella esterna, a intonaco molto chiaro e lucido. Le uniche eccezioni sono le canne metalliche dell’organo e le piccole aperture circolari poste alle spalle dell’altare che rendono la Chiesa chiaramente individuabile anche nelle buie giornate invernali. Viceversa, nelle giornate più miti attraverso un sistema di partizioni mobili, lo spazio liturgico è estendibile fino al retrostante giardino, consentendo alla comunità religiosa di accogliere un maggior numero di fedeli anche in un protetto spazio aperto.

La Chiesa è un edificio a emissioni nulle. Il sistema di ventilazione naturale, l’involucro in laterizio ad alta tenuta termica, l’impianto fotovoltaico e una pompa di calore terra/acqua garantiscono un’elevata efficienza energetica e un consumo quasi nullo.

Adolfo F. L. Baratta
Ricercatore, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Roma Tre


Scheda tecnica

Oggetto: Chiesa Apostolica
Località: Monaco-Laim, Germania
Progetto architettonico: Haack + Höfner + Architekten BDA
Team: Lydia Haack, John Höpfner, Nils Kugelstadt, Daniela Neuwert, Katharina Rieger, Karolina Gawryszewska, Moritz Brembs
Progetto strutturale: Zilch und Müller  Ingenieure GmbH
Progetto impianti elettrici: IB für Elektrotechnik Kallenberger
Cronologia: 2010 (progetto); 2013 (costruzione)
Superficie: 2.000 m2
Fotografie: Michael Heinrich

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