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Spagna/Gratallops  
HARQUITECTES

Laterizio in sospensione

La ricerca di condizioni microclimatiche ottimali per il delicato processo di produzione del vino connota lo spazio interno della cantina di HARQUITECTES, dove un sistema di diaframmi sospesi in laterizi forati migliora la ventilazione

Il progetto dello studio HARQUITECTES per la cantina Clos Pachem, nel borgo storico di Gratallops, coglie l’occasione per ridisegnare e valorizzare il tessuto del piccolo centro situato nella provincia di Tarragona attraverso la realizzazione di un’architettura in stretta relazione con l’esistente e con le caratteristiche ambientali e climatiche del luogo.
L’edificio insiste su un lotto delimitato da un muro di pietra che si eleva per 10 m, appartenente a un’antica struttura per il gioco della pallamano, la cui geometria ha condizionato lo sviluppo del progetto. La necessità di confrontarsi con le rigide norme urbanistiche e di sfruttare al contempo l’intera volumetria disponibile ha portato alla definizione di due differenti parti: un grande volume a pianta regolare adibito della vinificazione, posto all’angolo dell’isolato, e una zona destinata all’ingresso, all’accoglienza dei visitatori e alla degustazione che separa il volume principale
dall’esistente.
Il volume destinato alla lavorazione del vino ha un’altezza di 8 m ed è delimitato da pareti molto spesse in muratura di laterizi forati.
Al piano terra presenta ampie aperture che lo collegano visivamente alle altre parti della cantina e che al contempo determinano una graduale intensificazione della luminosità dall’alto verso il basso. Il piano interrato ospita gli spazi destinati alla maturazione del vino in botte e all’immagazzinamento del vino imbottigliato, che necessitano di un regime di umidità e temperatura stabile.
I severi requisiti termici dello spazio destinato alla vinificazione hanno costituito una sfida progettuale impegnativa, affrontata attraverso la messa a punto di un complesso sistema di chiusura che consente la stratificazione dell’aria nella parte alta e favorisce i moti convettivi mediante un sistema di diaframmi in laterizi forati, che appaiono sospesi nello spazio della sala e le cui intercapedini sono messe in collegamento in prossimità del solaio.
La stabilità termoigrometrica degli interni è stata perseguita con la massimizzazione dell’inerzia delle pareti, dove l’impiego del laterizio ha avuto un ruolo decisivo, e attraverso la realizzazione di un dispositivo di raffreddamento passivo, collocato nella parte centrale della copertura, costituito da un doppio circuito ad acqua che nelle ore notturne consente di dissipare il calore interno e di raffrescare il solaio sottostante.
Lo spazio tra il corpo principale della cantina e la muratura esistente che delimita l’area di progetto è organizzato secondo un percorso che si sviluppa parzialmente all’aperto ed è caratterizzato da giardini pensili e ripiani in calcestruzzo armato posti ad altezze diverse. L’ombreggiamento reciproco delle diverse parti e l’accumulo idrico delle superfici a verde contribuiscono a creare condizioni microclimatiche particolarmente favorevoli sia per i lavoratori sia per i visitatori della cantina.
Al progetto sono stati conferiti la menzione speciale ai Premios Arquitectura del Consejo Superior de los Colegios de Arquitectos de España 2020 e il premio Bienal Española de Arquitectura y Urbanismo 2021.

Andrea Campioli,
Professore ordinario, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano

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