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Sudan  
TAM associati

Laterizio etico

La tecnologia costruttiva del muro cavo in laterizio è il comune denominatore di tre differenti complessi ospedalieri realizzati in Sudan dallo studio TAM associati per l’organizzazione non-governativa Emergency. Strategie di raffescamento passivo e di contenimento dei consumi energetici si integrano a tecniche locali, per dar vita ad architetture semplici, accoglienti e performanti

In territori vessati da sanguinosi conflitti, lo spazio ospedaliero dev’essere un luogo accogliente, prima ancora che uno spazio di cura. Le architetture realizzate in Sudan dallo studio TAM (Taking Care in Architecture) Associati hanno una forma edilizia introversa, protettiva, che avvolge i suoi ospitanti estendendo a 360 gradi il concetto di cura e di benessere. I tre centri ospedalieri presi in esame rispondono a un’idea architettonica che conquista la qualità e il comfort grazie ai principi bioclimatici e allo studio del contesto, delle materie prime e delle abilità costruttive disponibili localmente. In climi molto caldi, l’effetto di surriscalmento delle superfici edilizie rappresenta uno degli aspetti più critici da controllare, se si vogliono contenere i costi di gestione di un edificio complesso come un ospedale. Nelle strutture di emergenza come quelle in Africa nord orientale, l’uso dell’elettricità per il condizionamento e la ventilazione forzata dei blocchi operatori è irrinunciabile, laddove gli spazi di degenza possono giovare di un contributo efficace dato dal raffrescamento passivo. Alla base delle scelte costruttive vi è la consapevolezza di alcuni fenomeni che i popoli dei climi caldi sanno gestire, quali l’effetto camino o il principio fluido-dinamico della torre del vento. In tutti e tre gli ospedali di Bangui, Port Sudan e Salam, gli architetti hanno trovato una soluzione costruttiva efficace per far confluire l’aria dall’esterno verso i sotterranei, intrappolarla e filtrarla dalla sabbia, raffrescarla grazie alla più bassa temperatura del suolo, farla fluire tra i muri, riducendo la temperatura radiante delle superfici verticali, ed evacuare l’aria calda in sommità tramite aperture in copertura. Le murature in laterizo con le superfici intonacate di bianco offrono la massima riflettanza al sole, mentre dispositivi ombreggianti - in legno o in tessuto - forniscono l’ombreggiamento degli spazi porticati e contribuiscono ad abbattere la radiazione solare entrante. Mentre nel centro pediatrico di Bangui la muratura cava è spessa 35 cm e i due strati in laterizio delimitano l’intercapedine di ventilazione, nelle murature di Port Sudan e del centro “Salam” vengono adottate soluzioni ancora più performanti, con una maggiore massa termica per le pareti e l’aggiunta di uno strato isolante a fianco alla camera di ventilazione creata tra i muri di laterizio. A Port Sudan i mattoni in laterizio s’integrano in facciata con elementi di pietra di corallo, recuperata nei dintorni; con il risultato di un originale contrappunto tra pannelli traforati di sapore coloniale, superfici in laterizio dipinte di bianco e di rosso-Emergency. Infine il centro cardiochirurgico “Salam” si caratterizza per l’accostamento di strutture in acciaio prefabbricate con le murature in laterizio posate in opera. High tech nella concezione e low-tech nella costruzione sono il mix sapiente di strategie messe a punto da TAM per queste architetture. mattoni faccia a vista mediante una cornice intonacata bianca rispetto alla quale la finestra si posiziona di volta in volta in modo differente.

Alessandra Zanelli
Professore ordinario di Tecnologia dell’architettura, Politecnico di Milano

 

 

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