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Venezia  
Sandro Pittini

Laterizio e luce

Nelle architetture della quiete il rapporto tra spazio, elementi costruttivi, materiali e luce assume connotati del tutto particolari in ragione della dimensione simbolica che le caratterizza. Nei progetti di Sandro Pittini per l’ampliamento del cimitero di Zianigo, di Johan Celsing per il crematorio del Woodland Cemetery e di Bernhard Maurer e Frédérich Garrigues per il crematorio del cimitero di Riehen, descritti compiutamente negli articoli di CIL178, questo rapporto viene declinato secondo modalità molto differenti. Il fronte est del volume realizzato per l’ampliamento del cimitero di Zianigo, si caratterizza per la presenza di portici che si si aprono sul recinto cimiteriale delimitati da setti in calcestruzzo armato (quattro teste di profondità e sei teste di larghezza) completamente rivestiti da una muratura di mattoni faccia a vista con disposizione a cortina.

Attraverso una misurata alternanza di pieni e di vuoti, a cui fa da contrappunto la continuità delle fasce marcapiano dei solai, luce e laterizio divengono gli elementi connotanti del progetto: la successione ritmica di zone d’ombra e di luce scompone i lunghi corridoi che consentono l’accesso alle sepolture in una sequenza di spazi molto suggestivi, la cui carica emotiva è resa ancora più intensa dalla particolare colorazione che assume la luce riflessa dal laterizio. Il nuovo crematorio del Woodland Cemetery è concepito come un unico grande volume completamente rivestito di laterizio nel quale la relazione con il contesto e con la luce viene ricercata attraverso ampie superfici vetrate che interrompono la compattezza dell’involucro. Le vetrate che si affacciano sugli spazi boschivi circostanti assicurano un rapporto diretto con la natura, mentre quelle che delimitano lo spazio dell’atrio consentono alla luce di raggiungere gli spazi più interni dell’edificio. Le porzioni opache delle pareti dell’atrio sono rivestite in mattoni faccia a vista a sottolineare ulteriormente la continuità materica dell’involucro, ottenuta attraverso una puntuale progettazione dei concatenamenti degli elementi in laterizio nelle murature verticali e nel manto di copertura. Particolarmente interessante in tal senso è la chiusura del fronte sud-est costituita da una muratura di mattoni dello spessore di una testa la cui disposizione a grigliato, oltre a garantire un adeguato controventamento dell’esile paramento murario, presenta una successione regolare di aperture.

Nel nuovo crematorio del cimitero di Riehen, infine, i progettisti hanno ricercato una relazione tra esterno e interno, tra luce e spazi confinati, attraverso la messa punto di soluzioni di involucro caratterizzate da diversi livelli di trasparenza. Il tema della muratura di mattoni faccia a vista è stato così declinato secondo differenti soluzioni: in corrispondenza delle pareti opache è stato adottato un rivestimento interno ed esterno in mattoni faccia a vista con disposizione a cortina, mentre in corrispondenza delle pareti vetrate e delle pareti di delimitazione degli spazi aperti le murature faccia a vista rivestono la funzione di filtro, grazie alla disposizione dei mattoni a grigliato. Nel primo caso una muratura semplice, irrigidita da una struttura metallica ancorata ai cordoli di base e di coronamento in calcestruzzo prefabbricato, svolge la funzione di protezione delle superfici vetrate. Nel secondo caso, invece, la parete è costituita da due murature distanziate tra loro e irrigidite mediante un tirante centrale ancorato ai cordoli di base e di coronamento.

Andrea Campioli
Professore ordinario, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano

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