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Germania/Lubecca  
Petersen Pörksen Partner

Laterizio, arte e gioco

L’asilo progettato da Petersen Pörksen Partner è un piccolo contenitore di arte e musica, dove il laterizio si compone in facciata con diverse colorazioni e note rosse emergenti, in cui qualità architettonica e cura del dettaglio contribuiscono alla creazione di uno spazio armonioso e funzionale

L’asilo e scuola di musica e arte di Lubecca, in Germania, è un innovativo centro per l’istruzione primaria (dedicato ai bambini dai tre ai sei anni) che introduce i piccoli utenti a varie esperienze artistiche. Tramite primi approcci alla danza, alla musica e all’arte, i bimbi dell’asilo scoprono le loro prime «vene artistiche» e sperimentano forme di divertimento, tra cui il gioco delle note musicali nel «Giardino della Musica». Tutte queste attività hanno un effetto molto positivo su capacità motorie, acquisizione del linguaggio, comportamento sociale e sviluppo emotivo dei bambini, svolgendo un ruolo importante per la motivazione, la capacità di attenzione e concentrazione, nonché per lo sviluppo complessivo cognitivo. I progettisti si sono confrontati con questo tema affascinante ma delicato cercando di conciliare la creazione di spazi adeguati per le diverse attività previste con la definizione di un edificio che fosse integrato nel contesto urbano di Lubecca. La costruzione sorge su un sito di importanza storica, in corrispondenza di una delle porte di accesso alla città vecchia, lungo le mura di fortificazione. Di conseguenza, è stato progettato come continuazione della struttura esistente e degli edifici tipici sorti lungo il tracciato della cinta di protezione, riprendendo e reinterpretando il tema storico delle «mura». 

Attraverso questo tema legato alla storia del luogo, è stato concepito un volume compatto, ma con spazialità generose, come il «Prato dell’Arte», dove si svolgono parte delle attività musicali e artistiche della scuola, protetto dalle murature storiche e da un paramento in lamelle di legno. Il materiale tradizionale in mattoni rossi è stato ripreso, contaminandolo con altre colorazioni, in un’alternanza di campiture che richiama i temi dell’arte e della musica. I mattoni rossi emergono, infatti, come note musicali, vivacizzando i fronti dell’edificio. Elemento connotante tutto il progetto è l’accostamento tra laterizio e legno: il primo costituisce il rivestimento uniforme dell’edificio, la parte solida, muraria; il secondo connota le aperture, nei profili dei serramenti apribili (ibridi legno-alluminio, con telaio in alluminio verso l’esterno e telaio in legno verso l’interno), come imbotte in legno lamellare per sostenere i bow windows a sbalzo, come lamelle frangisole a parziale schermatura delle superfici in vetro (sempre collocate in corrispondenza delle parti vetrate apribili, come elemento di protezione per i bambini), come rivestimento del muro di recinzione del giardino all’aperto dell’asilo («Prato dell’Arte»). Il legno è usato, inoltre, negli interni per i pavimenti, le scale, i divisori in lamelle tra spazi, gli arredi. 

La muratura, ad alte prestazioni termiche, consente di evitare l’interposizione di materiale isolante in intercapedine, utilizzato, invece, sulla testa dei solai per evitare i ponti termici. L’architettura è composta di volumi semplici, così come sono semplici i materiali impiegati: legno, laterizio e calcestruzzo. Nello stesso tempo gli spazi interni sono arricchiti dai colori, decisi e carichi. Gli arredi interni sono stati progettati in relazione alle dimensioni dei bambini; ugualmente le aperture sono state studiate in modo che l’altezza sia adeguata a consentire ai piccoli la visuale verso l’esterno. Anche i bow windows sono facilmente accessibili e costituiscono spazi per il gioco dei bimbi. Si tratta, dunque, di un progetto attento alle relazioni urbane, alla spazialità architettonica, ma anche ai materiali e ai dettagli costruttivi. 

Un approccio completo che deriva dalla capacità degli architetti dello studio Petersen Pörksen Partner di occuparsi di temi progettuali a scale molto differenti – dalla progettazione urbana e pianificazione del paesaggio all’architettura, alla costruzione, fino al design degli interni -, dominando dunque la complessità delle relazioni che si innescano tra questi diversi livelli progettuali. Come affermano gli stessi progettisti, «La buona architettura non è una questione di stile, ma significa per noi costruire nel posto giusto la cosa giusta. 

I nostri concetti emergono dal dialogo con la storia e il carattere di un luogo; la forma adeguata deriva dall’analisi della funzione e del contesto, in termini ecologici ed economici. Concepiamo la nostra architettura come un contributo culturale». Il progetto è stato premiato nel 2011 con il primo premio del BDA-Preis Schleswig-Holstein (Bund Deutscher Architekten-Preis). Le motivazione della premiazione sono state il riconoscimento della elevata qualità architettonica, sia dell’edificio che degli spazi interni, e della responsabilità sociale e ambientale che gli architetti hanno dimostrato progettando uno spazio in cui i bambini possano crescere e imparare nelle migliori condizioni di comfort e di vivibilità degli ambienti.

Monica Lavagna
Ricercatore, Politecnico di Milano

 

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