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Italia/Milano  
Carmelo Maugeri

Laterizio come citazione

Nel progetto di Carmelo Maugeri con la collaborazione di Alessandro Marchello per il nuovo edificio per uffici giudiziari a Milano l’impiego della muratura in mattoni faccia a vista per il rivestimento dell’ingresso principale costituisce un esplicito riferimento ai materiali e alla tradizione costruttiva del contesto

Il nuovo edificio per uffici giudiziari, ultimato nel 2014, si situa nelle adiacenze del Palazzo di giustizia di Milano, all’angolo tra via Pace e via S. Barnaba, in un’area precedentemente occupata da una struttura denominata «Ex laboratori pesanti», originariamente sede di un istituto scolastico. Il progetto, elaborato da Carmelo Maugeri con la collaborazione di Alessandro Marchello, nella sua attuale configurazione è l’esito di un lungo percorso che, dopo aver rielaborato le richieste di contenimento delle altezze e di conservazione della preesistente cortina muraria all’angolo dell’isolato, avanzate dalla Sovrintendenza ai beni architettonici, è giunto alla definizione di un volume articolato le cui parti si rapportano in modo diversificato con il contesto sia dal punto di vista geometrico, sia dal punto di vista materico.

Il volume di ingresso, che insiste su via S. Barnaba, con i suoi tre piani fuori terra e l’utilizzo del rivestimento in mattoni faccia a vista, si pone in stretta relazione con la cortina d’angolo, con la chiesa di S. Maria della pace e con il complesso della vicina Rotonda di via Besana; il volume retrostante, alto cinque piani e rivestito in ceramica, assume invece una sua propria autonomia rispetto al luogo. L’edificio si presenta pertanto come un organismo complesso, che si confronta con i vincoli storico-architettonici dell’area nella quale si inserisce, senza tuttavia rinunciare a una sua chiara identità.

L’impianto planimetrico è caratterizzato da una conformazione trapezoidale che si apre verso il fronte sud del Palazzo di giustizia. L’edificio si sviluppa su cinque livelli che si riducono a tre in corrispondenza del fronte nord ed è costituito da un volume centrale che, a eccezione di alcune grandi aule, accoglie funzioni di servizio e da due volumi laterali che ospitano gli uffici e altre aule. La rotazione dei corpi laterali genera un’apertura del volume centrale, caratterizzato da un vuoto a tutta altezza con illuminazione zenitale, che si amplia verso il fronte principale. Prima di giungere alla chiusura lungo via S. Barnaba i fronti laterali sono caratterizzati da un rivestimento realizzato con lastre di grandi dimensioni assemblate a secco su una sottostruttura metallica. 

Anche le aperture hanno un andamento orizzontale e sono protette da frangisole. Il fronte lungo via S. Barnaba, riporta a unità i tre volumi e allo stesso tempo costituisce l’elemento di relazione tra il nuovo edificio e l’esistente: la scelta del mattone faccia a vista, intercalato a modanature in travertino, stabilisce un evidente dialogo materico con la chiesa adiacente e con l’antica cortina muraria che protegge l’edificio dalla strada, creando un’area di ingresso esterna protetta.

Il fronte possiede un andamento curvilineo, presenta ampie vetrate inserite all’interno di generose cornici in travertino ed è caratterizzato, nelle parti cieche, da un rivestimento in mattoni a faccia vista studiato con grande attenzione e originalità, sia per quanto riguarda la tessitura, sia per quanto concerne le soluzioni di dettaglio. Quattro setti verticali, anch’essi rivestiti in mattoni faccia a vista e completati in sommità da una copertina in travertino, si elevano al di sopra della chiusura superiore, scandendo verticalmente il fronte e delimitandolo lateralmente.

La muratura di rivestimento presenta un elevato livello di complessità geometrica e costruttiva. Essa è stata realizzata con mattoni a pasta molle posati con tessitura a corsi orizzontali sfalsati di tre centimetri con mattoni disposti di fascia. Per i giunti è stata utilizzata una malta trattata per resistere al fenomeno dell’efflorescenza ed evitarne i depositi e pigmentata con coloranti naturali aventi una tonalità molto simile al mattone, in modo da conferire uniformità alla facciata. La plasticità del rivestimento è pertanto affidata alla sporgenza alternata dei corsi orizzontali, mentre viene perseguita la continuità materica e cromatica tra mattoni e giunti di malta.

La muratura è supportata con mensole di acciaio zincato a ogni piano e il sistema di ancoraggio allo strato resistente è stato realizzato con baionette anti-ribaltamento. La muratura stessa conserva la tessitura caratteristica anche al di sopra delle aperture: in luogo degli architravi è infatti stato realizzato un sistema di staffe metalliche ancorate agli elementi strutturali che consente la sospensione dei mattoni.

Le tre fasce marcapiano che scandiscono orizzontalmente il fronte curvilineo lungo via S. Barnaba, sono caratterizzate da una soluzione di dettaglio che prevede aggetti risolti con un disegno differente ai diversi livelli. Anche in questo caso, i mattoni risultano sospesi grazie a una apposita sottostruttura di acciaio zincato fissata alla struttura portante.

Andrea Campioli
Professore Ordinario, Politecnico di Milano

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