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Italia/Oderzo  
Umberto Trame

Una scuola di mattoni

Il complesso progettato da Umberto Trame per la comunità di Oderzo nel 1999 e completato nel 2004 offre un’interessante interpretazione del tema della polifunzionalità dei servizi per l’educazione nella quale il laterizio, nella sua molteplicità d’uso, costituisce il denominatore comune

Il progetto di Umberto Trame per il complesso scolastico realizzato nel quartiere San Vincenzo di Oderzo tra il 1999 e il 2004 si struttura a partire da un’originale interpretazione dell’impianto tipologico a corte. Situato lungo il margine sud della cittadina trevigiana, in complesso ospita la scuola dell’infanzia «Tre piere» e una palestra di servizio alle attività della scuola durante le ore mattutine e aperta all’intera comunità nel resto della giornata. L’organizzazione distributiva del complesso scolastico si caratterizza per la presenza di una corte solo parzialmente aperta, intorno alla quale sono disposti gli spazi funzionali. La corte risulta delimitata a sud-ovest, sud-est e nord-ovest da tre blocchi didattici con due aule ciascuno, mentre lungo il lato nord-est dalla mensa scolastica e dalla palestra. Alla corte si accede tramite un ingresso situato in corrispondenza dello spazio che separa la mensa dalla palestra. Qui un grande giardino d’inverno, abbracciando uno spazio verde aperto, permette il collegamento protetto tra i diversi spazi funzionali. 

Il sistema costituito dal giardino d’inverno e dallo spazio centrale aperto configura un vero e proprio spazio pubblico, dove bambini e insegnanti possono ritrovarsi insieme per svolgere attività comunitarie, sfruttando l’atrio vetrato nei mesi freddi e lo spazio aperto nei mesi più caldi.

L’ingresso alle aule avviene attraverso uno spogliatoio comune attrezzato con gli armadietti personali per ogni bambino. Ogni aula è dotata di servizi igienici e di un ripostiglio ed è composta da uno spazio interno e da uno spazio esterno che costituiscono l’uno il prolungamento dell’altro grazie a una chiusura vetrata a tutta altezza. Alla mensa è possibile accedere dall’atrio, ma sono presenti anche tre ingressi che consentono l’accesso direttamente dall’esterno: due alla sala e uno alle cucine. Alla palestra si accede dall’atrio stesso direttamente, oppure dall’esterno, mentre gli spogliatoi possono essere raggiunti soltanto dall’interno del volume principale. La specificità dei diversi elementi funzionali costitutivi del progetto è evidenziata dalle coperture: una pensilina ondulata copre l’ingresso e parte del giardino di inverno; analogamente le aule presentano una copertura curvilinea il cui aggetto verso l’esterno protegge lo spazio aperto antistante all’aula sia dalla pioggia sia dalla radiazione solare; una grande struttura a travi curvilinee copre invece lo spazio della mensa; infine la palestra si caratterizza per un’interessante sistema di copertura costituito da una serie di travi rettilinee, collegate trasversalmente da elementi in acciaio appositamente disegnati.. L’emergenza di questi elementi è ulteriormente evidenziata dalle coperture piane degli spazi di servizio e di collegamento.

Se le coperture possono essere considerate elemento di differenza, le chiusure verticali, attraverso un esteso impiego di mattoni faccia a vista, rappresentano un elemento di continuità. Esse, infatti, sono costituite da una muratura intonacata in blocchi di laterizio alleggerito con giunto verticale a incastro e mattoni faccia a vista con tessitura a cortina, separate da un’intercapedine. Particolare attenzione è stata prestata alla composizione del rivestimento: in corrispondenza dell’architrave delle aperture e del coronamento, l’inserimento di cordoli in cemento bianco e graniglia disegna due linee orizzontali che si sviluppano con continuità; ancora, in corrispondenza delle finestre dei servizi, il rivestimento in laterizio non si interrompe e, grazie alla giustapposizione di mattoni e spazi vuoti nella tessitura, diviene un elemento di protezione filtrante. Diversa è la soluzione progettata per la palestra, dove al rivestimento in mattoni a faccia a vista è associato uno strato resistente in calcestruzzo armato. Nella parte alta della muratura, in corrispondenza dei fronti corti, il rivestimento prevede l’utilizzo alternato di mattoni interi e bastonetti, così da ottenere porzioni ribassate, secondo una scansione corrispondente a quella delle finestre presenti sui fronti lunghi. Anche in questo caso la muratura è caratterizzata da un’articolazione orizzontale ottenuta mediante l’inserimento di cordoli in cemento bianco e graniglia che, in corrispondenza del coronamento, costituiscono anche il supporto del canale di gronda. Il laterizio caratterizza anche la recinzione. Lungo la via di accesso, il complesso è delimitato da una muratura caratterizzata da un’intrigante permeabilità visiva ottenuta mediante mattoni disposti in verticale e diagonalmente rispetto al piano di giacitura dei corsi normali.

Andrea Campioli
Professore ordinario, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano

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