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Italia/Milano  
Calzoni Nicolin

Residenze di Via Silva

L'ingegnere capo comunale Cesare Beruto venne incaricato nel 1884 di redigere un piano regolatore per la città di Milano che ne consentisse un equilibrato ampliamento, oltre il nucleo storico della Cerchia dei navigli e le mura di epoca Spagnola.
Il Piano previde la realizzazione di isolati di ragguardevole dimensione, oltre a interventi sulle parti monumentali della città, fra cui una sistemazione dell’area del Castello Sforzesco, con la trasformazione della sua antistante Piazza d’Armi. In sostituzione di questa venne perimetrata un’altra area nella parte nord ovest, che col tempo si rivelò comunque superflua all’uso militare e in alternativa sede delle manifestazioni fieristiche della Campionaria. Con la Fiera, ultimamente ricollocata in periferia (tranne alcuni padiglioni che, con varie utilizzazioni, sono diventati corollario di un grande centro congressuale), tutta la parte urbana ha visto lo sviluppo di iniziative di trasformazione immobiliare tra le più importanti della città.
Lo storico nucleo espositivo (un grande quadrato planimetrico di oltre 600 metri di lato) è divenuto oggi un parco su cui si affacciano una serie di monumentali grattacieli, palazzi, complessi commerciali, che ha preso il nome (in realtà ben poco originale) di “City life”. A margine di questa zona, gli isolati disegnati nella regolarità della maglia del Piano Beruto sono stati negli anni progressivamente edificati con un’edilizia generalmente di qualità.
Tra il Viale Eginardo e la Via Guglielmo Silva rimaneva un’ampia superficie parzialmente inedificata, in origine destinata a Bersaglio militare, a lato della ex Piazza d’Armi; più recentemente convertita in vivaio, per anni in abbandono, oggi completata con l’intervento qui presentato. Il nuovo gruppo residenziale sorge su un’area di circa 11.000 metri quadri, impostata dunque sul tracciato del piano Beruto, prospiciente al confine nord-est del vecchio quadrilatero citato.
Realizza uno schema a edificazione perimetrale continua che, sulle indicazioni morfologiche del Piano comunale delle Regole, completa una parte dell’isolato, confinante con l’istituto liceale con accesso dal piazzale Arduino, introducendo in un modo dinamico leggeri scostamenti dal filo della cornice perimetrale.
I progettisti hanno voluto in questo modo far acquisire all’insieme una certa permeabilità: una porosità che metta in rapporto lo spazio della strada con quello del giardino interno.
Anche la ‘breccia’ aperta sul muro di cinta dell’ex Bersaglio militare, lungo Via Gioia, rientra in questo disegno. Il complesso è formato da due edifici snodati lungo le Vie Gioia e Silva (5 piani e mezzo e 6 piani rispettivamente) e da una torre di 19 piani leggermente arretrata sul fronte di viale Eginardo, che raggiunge un’altezza di quasi 70 metri.
Si è scelto di articolare lo spazio pubblico della strada e lo spazio privato del cortile, differenziando il fronte su strada, con un trattamento compatto, da quello sul giardino, con i prospetti caratterizzati da un grigliato in aggetto di 280 centimetri a delimitare logge e balconi abitabili. Il programma abitativo si articola in una varietà di alloggi differenziati per dimensioni e disposizione interna, con vista panoramica dalla torre e sul verde del giardino interno; inoltre, in un parcheggio sotterraneo che dispone di 170 box.
L’involucro verticale è realizzato (a partire dall’interno) da una controparete in cartongesso, uno strato di blocchi in laterizio e da un pannello termoisolante, finito a intonaco, ad esclusione dei prospetti dei piani terra rivestiti in lastre di pietra scura.
I blocchi laterizi adottati (245x300x190 mm), alleggeriti in pasta con rettifica sul piano di posa e incastro sulla faccia verticale, sono caratterizzati da una conducibilità termica pari a 0,188 W/mK, che per l’intera stratigrafia di 30 cm risulta di 0,199 W/mK; a cui corrisponde una trasmittanza termica totale della parete intonacata pari a 0,580 W/m2K. Nel complesso la soluzione costruttiva presenta un potere fonoisolante pari a 50 dB e come requisito di resistenza al fuoco REI 180 - EI 240.
Le logge sporgenti sono definite da lamiera di alluminio con un colore di anodizzazione bronzo e una foratura ruotata di 45º. Lo stesso materiale è adottato per formare i parapetti delle logge a rientrare e dei balconi. Le varie recinzioni metalliche al piano terra, formate da una tessitura di reti metalliche supportata da una struttura di acciaio, così come la bussola
d’ingresso da via Flavio Gioia, hanno lo stesso colore ambrato. L’apice del complesso, il corpo a torre, denominata Aurora, alto 70 metri, si confronta, data la vicinanza, con le forme sinuose dei grattacieli di City Life, costruiti pochi anni prima. È una rivincita dell’architettura sull’internazionalismo, sulla magniloquenza dell’ipertecnologia di quelli e sul mero simbolismo
delle loro inusuali conformazioni spaziali.
La chiara leggibilità architettonica del complesso di Calzoni e Nicolin è impostata sulla funzionalità delle soluzioni compositive adottate, sul rapporto con il contesto e con la tradizione morfologica urbana.

Roberto Gamba
Architetto, libero professionista


Scheda tecnica

 

Oggetto: Complesso residenziale
Località: Milano, Via Silva, 23
Committente: Borio Mangiarotti S.p.A. – Värde
Progetto architettonico: Calzoni Architetti – Arch. Sonia Calzoni – Prof. Arch. Pierluigi Nicolin
Progetto strutturale: Ing. Domenico Insinga
Progetto impiantistico: Coprat
Superficie : 11.700 m2
Cronologia: 2019-2021
Impresa: Borio Mangiarotti S.p.A.
Fotografie: Michele Nastasi