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Italia/Viterbo  
Studio GAMP!

Due case conformi più una

Una giovane coppia romana, desiderosa di risistemare due rimesse attigue a una bella casa padronale del Seicento in una proprietà vicina a Montefiascone, ha affidato allo Studio GAMP! la progettazione di due case da utilizzare per i fine settimana, la più piccola delle quali destinata a ospitare prevalentemente gli amici in visita. Di fronte a un paesaggio pressoché integro nei suoi caratteri più duraturi, completato dalla presenza di tracce storiche, la soluzione progettuale è stata di ridisegnare la topografia del luogo, inserendosi in modo discreto e sensibile in un paesaggio con il quale l’edificato trova il proprio completamento nel dialogo.
I volumi si conformano quindi con l’immagine consolidata e lavorano in sinergia con il paesaggio per dare una risposta consapevole e appropriata alle specifiche esigenze attraverso un’architettura dal carattere concettuale e sperimentale, a partire dal posizionamento dei due fabbricati che, sovrapposti al sedime delle due rimesse preesistenti, dialogano tra loro e con la posizione delle alberature esistenti oltre che con l’organizzazione delle funzioni. Coerentemente, sono state recuperate soluzioni geometriche e materiche conformi al contesto: alla forma semplice che riprende l’archetipo della casa a due falde ridotto alle sue caratteristiche essenziali sono state associate finiture consolidate nell’uso locale, quali l’intonaco frattazzato, la pietra e il mattone faccia a vista. Il progetto è teso a un controllo rigoroso della forma costruita, della massa, la stessa massa volumica che viene sezionata, svuotata e ricomposta per mezzo di calibrate aperture e di puntuali volumi emergenti.
Le due case, in cui il tetto è ricondotto nell’unitarietà del volume complessivo del corpo edilizio, sfruttano la leggera pendenza del terreno rimanendo a contatto del suolo a una estremità e risultando sollevate all’estremità opposta.
Nella casa più grande, le sottili deformazioni dell’involucro alterano la volumetria e l’organizzazione funzionale, modulandone gli spazi interni; la casa più piccola, integralmente rivestita con laterizio di recupero, trova un portico sul fronte d’ingresso.
In effetti, entrambi gli edifici presentano, sebbene con soluzioni formali differenti, una rientranza del fronte esterno che configura uno spazio aperto protetto. La dialettica tra i due volumi è costante e gli stessi comignoli delle due strutture, rafforzati nelle dimensioni, divengono elementi di contrappunto volumetrico alle piccole masse edilizie delle case. Gli interni sono caratterizzati da passaggi minimi, spazi raccolti e angoli che si susseguono in una dialettica tra interno ed esterno. A cantiere pressoché ultimato, la committenza ha chiesto di progettare una terza abitazione, recuperando la volumetria di piccoli manufatti di servizio in rovina, posti ai margini del podere.
La soluzione proposta è stata quella di interrare parzialmente il nuovo fabbricato, così da ridurre l’impatto volumetrico del nuovo edificio e da limitare i prospetti fuori terra. Inoltre, per ottimizzare i costi di costruzione, sono stati recuperati i ciottoli di peperino che affioravano dal terreno per impiegarli come materiale di rivestimento: il risultato è un diaframma verticale che richiama i muri di sostegno a secco tipici delle campagne laziali, oltre che una copertura a giardino pensile sulla quale sono collocati un comignolo e una panca in ceramica. Sul lato opposto dell’edificio maggiore, tre gazebi, anch’essi in forma di casa, con le loro esili strutture metalliche disegnano nell’atmosfera un’ulteriore delicata presenza edilizia.
Si delinea quindi un piccolo paesaggio, che per la sua capacità di straniamento probabilmente Andrè Breton avrebbe definito surreale, da dove è possibile contemplare le morbide linee della campagna circostante.
Il risultato è un’architettura che, come succede per le opere dello Studio GAMP!, non è esclusivamente funzionale allo scopo per cui viene pensata quanto, piuttosto, per una finalità superiore ovvero per la ricerca di un linguaggio contemporaneo che si esprime attraverso la volontà di integrare il contributo antropico in un ambiente naturale.
Ecco, quindi, un piccolo sito acropolico, nel quale vegetazione e architettura convivono in pacifica simbiosi.

Adolfo F. L. Baratta
Professore Associato, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Roma Tre


Scheda tecnica

 

Oggetto: Abitazione
Località: Montefiascone, Viterbo
Progetto architettonico: Studio GAMP! – Valentino Anselmi, Valerio Palmieri
Collaboratori: Roberta Nocco
Progetto strutturale: Fabio Giraldo, Ingegneria Civile-Geotecnica
Progetto impiantistico: Valentino Anselmi e Valerio Palmieri
Progetto paesaggistico: Valentino Anselmi, Valerio Palmieri e Luca Dionisi
Vivaista: Botanical Dry Garden
Superficie edificata: 435 m2
Cronologia: 2013-2015 (progetto); 2016-2021 (costruzione)
Impresa: Franchi 2004 S.r.l.
Fotografie: © Lorenzo Zandri