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Italia/Venezia  
Matteo Thun e Luca Colombo

JW Marriott Hotel Resort

Dalla riva occidentale della Giudecca, tra i quartieri residenziali della nuova architettura veneziana, il profilo dell’Isola delle Rose - Sacca Sessola - appare all’orizzonte.
Qui si è insediato, in prestigioso isolamento, il JW Marriott Hotel Resort, un complesso alberghiero esclusivo, in grado di offrire agli ospiti vari tipi di comfort e di ricreazione, in un ambiente preservato nella natura e dotato di un servizio di collegamento continuo con le bellezze monumentali della città veneta.
L’isola è una “sacca” di 16 ettari creata artificialmente dopo la metà del secolo diciannovesimo, con terre di scavo del porto commerciale di Santa Marta, utilizzata come deposito, convertita a coltivazioni orticole e vigneti, poi nel 900 destinata a ospitare un ospedale dedicato ai malati di tubercolosi. A fine anni ‘90 è stata privatizzata e dal 2015 completamente riorganizzata dalla società alberghiera statunitense, che ha affidato agli architetti Matteo Thun + Luca Colombo la pianificazione generale e i dettagli della ristrutturazione di tutti i suoi manufatti esistenti.
L’intervento, eseguito in accordo con gli organismi sovrintendenti alla tutela ambientale e architettonica, ha preservato il carattere originario dell’isola e delle sue strutture: una ventina di edifici costruiti nei primi decenni del 900.
La riorganizzazione dell’isola è stata attuata in tre parti principali, ciascuna definita da aree verdi. Una ospita l’edificio principale dell’hotel (ex ospedale, sorto nel 1936), con 230 camere di lusso, improntate a uno stile veneziano contemporaneo.
Adiacente al complesso alberghiero principale, si trova un centro conferenze e la dimora storica dell’ex direttore dell’ospedale, una residenza in mattoni in stile Liberty, trasformata in un’elegante villa per vacanze con giardino privato, piscina e viste su Venezia.
Dietro queste costruzioni, le forme geometriche dei giardini all’italiana del vecchio ospedale sono state riportate alla loro disposizione originale, così da sottolineare lo scenario paesaggistico dell’isola.
Nella seconda cintura verde che si distingue lateralmente, l’intervento ha riguardato una serie di altri manufatti di diverse dimensioni dei primi del Novecento, che sono stati sottoposti a interventi di restauro conservativo preservandone le mura originarie in mattoni, mediante la pulitura, le sigillature dei giunti di allettamento, l’integrazione delle lacune, il consolidamento e la protezione degli elementi, oltre che sostituendo i mattoni ammalorati con mattoni di recupero.
“La Maisonette” è stata ricostruita, ricreando un corpo a due piani, in modo che insieme a “La Residenza” offrono ora generose suite, giardini privati e piscine.
Dell’ex edificio “Dopolavoro”, dove gli impiegati delle isole trascorrevano il loro tempo libero, è stata restaurata la facciata e ne è stata mantenuta l’organizzazione planimetrica originaria, adatta a ospitare oggi la raffinata sala da pranzo del “resort”, situata direttamente ai bordi del pontile privato dell’isola.
Oltre a questi edifici, c’è un centro benessere, dove sono state ricreate forme ispirate alle antiche botteghe dei vicoli veneziani; un giardino di yoga e meditazione, un oliveto e un parco storico, un giardino geometrico e un grande orto, i cui prodotti sono adottati per la ristorazione degli ospiti.
La chiesa neoromanica, costruita nel 1921, ora sconsacrata, è stata trasformata in un luogo per cerimonie ed eventi e spicca la spettacolare essenzialità delle sue murature in mattoni.
L’attento restauro conservativo ha ripulito gli spazi dalle forme aggiunte impropriamente, revisionato le capriate del tetto, le mura laterizie, le finestre originali in vetro colorato e le porte esterne, come i vari elementi dell’abside.
Infine, la terza cintura verde, interamente separata da un lungo canale lineare, è coltivata a rape e utilizzata per la rigenerazione del suolo. La riapertura del canale sepolto ha reso ancora più autentica l’atmosfera veneziana di tutta l’isola, improntata al rispetto della natura e della tranquillità.
L’attenzione del progetto al paesaggio lagunare - acqua, lentezza e silenzio - è legata a scelte coerenti di materiali disponibili localmente (mattoni e piastrelle, vetro, specchi e tessuti veneziani) in chiave contemporanea, senza alcun senso di nostalgia o storicismo.

Roberto Gamba,  
Architetto libero professionista


Scheda tecnica

 

Oggetto: JW Marriott Hotel Resort
Località: Venezia - Sacca Sessola
Committente: La Sessola srl; management: JW Marriott
Progetto: Matteo Thun, Luca Colombo
Collaboratori: Elisa Vago, Anna Randone, Angela Parrozzani, Alessandra
Marin, Massimo Colagrande, Veronica Givone, Laura Cunico, Manuela Civettini, Monika Malsiner, CZ Studio associati (Landscape)
Progetto strutturale: Favero e Milan ingegneria
Progetto impiantistico: Buro Happold Ltd
Impresa di costruzione: SSCM
Cronologia: 2011-2015
Superficie: 13.457 m2 (superficie dell’isola 160.269 m2)
Fotografie: © JW Marriott Venice; Daniele Domenicali; Paolo Ultimperger