fbpx
Italia/Rovigo  
Venturi + Bolner + Ferrarese + n_Navarrini Architetti

Riqualificazione del centro storico

Raffinate presenze architettoniche lungo le vie cittadine raccontano una Rovigo dai molteplici volti, in relazione alle differenti influenze che nei secoli l’hanno dominata. Il potere estense, perpetuato per quasi tre secoli, ha lasciato in eredità alla cittadina il Castello, cuore dell’area medievale. 

Trasformato in giardino pubblico nel dopoguerra, con un recinto murario pressoché rettangolare impostato su terrapieno e aperto su Piazza Matteotti, esso conserva buona parte dell’antica fortificazione e il gruppo delle due torri, emblema della città. 

Il mastio dalla sommità merlata, Torre Donà, alto 66 metri, è una delle più alte torri medievali italiane, quasi sicuramente la più alta torre in muratura della sua epoca. 

Torre Grimani si erge, più minuta e massiccia, a poche decine di metri. 

Entrambe svettano sulla pianura rodigina, visibilmente «sbandate» a causa dell’assestamento del terreno nel corso dei secoli. Nonostante la posizione centrale e il connubio fascinoso di natura e storia racchiuso nella cittadella, fino a pochi anni fa risultava arduo identificare il Castello di Rovigo come il cuore della città. Due ampie aree destinate a parcheggio lo delimitavano e contenevano, di fatto limitando l’interesse a entrarvi e attraversarlo, provenendo dalle pulsanti aree commerciali limitrofe.

Il Piano di Recupero dell’area, redatto nel 2004, lo descriveva come un «[…] luogo del quale è difficile percepire la memoria […], ormai privo di attrattiva», evidenziando la necessità di recuperare in primis il legame del Castello con i cittadini. La riscoperta del genius loci e una sua interpretazione attenta alle reali necessità civiche, sono dunque state motore dell’ampio intervento di riqualificazione promosso dall’amministrazione e realizzato tra il 2004 e il 2009, che ha interessato l’intera area compresa tra via Sacro Cuore, via Grimani e Corso del Popolo. 

Il restauro delle mura e delle torri, volto alla conservazione e al consolidamento dei manufatti per una loro fruizione pubblica, progettato dall’ architetto Mario Piana, è armonicamente integrato con il recupero urbanistico dell’area monumentale e delle piazze limitrofe a opera dell’architetto Marco Venturi e dei collaboratori architetti Paolo Bolner, Emanuele Ferrarese, Franco e Roberto Navarrini. 

In particolare, l’intervento urbano si è focalizzato sul completo ridisegno delle aree a uso parcheggio, l’una sul retro della fortificazione – piazza Tien An Men – e l’altra, antistante l’ingresso ai giardini del Castello e rivolta verso il centro cittadino, Piazza Matteotti. 

In aggiunta, alcuni manufatti in abbandono presenti nell’area sono stati tramutati in centro socio-culturale, centro civico e zone di ristoro. Il progetto di riqualificazione mirava a elevare il ruolo, fino a pochi anni fa marginale, dell’area medievale, a restituirle una chiara identità, creando nuovi spazi di memoria, aggregazione, divertimento e ristoro, dove celebrare l’appartenenza alla città quale viva comunità di persone.

La risistemazione di Piazza Matteotti, eliminando i precedenti ostacoli visivi, riorganizza il sistema di accessi ai manufatti storici e alle aree verdi. La porzione trapezoidale verso sud, con pavimentazione in pietra di prun, recupera un agile collegamento con Vicolo del Castello. La grande piattaforma rivestita in cotto, richiamando il laterizio delle vicine fortificazioni ma anche quello dell’architettura rurale del Polesine, s’increspa leggermente delineando ampie rampe che invitano all’accesso alla cittadella o, da questa, a continuare il cammino verso il centro cittadino. 

Ne risultano lievi salti di quota tra i passaggi in pendenza e le banchine in piano che diventano sedute informali dove sostare. 

Altre aree della piazza, segnalate da più consistenti dislivelli si trasformano in palcoscenici a cielo aperto dove possono trovare spazio manifestazioni e performance. 

Lastre in ferro avvitate, sui toni cromatici del laterizio, bordano lateralmente le superfici alle diverse quote, contribuendo al senso di essenzialità e pulizia dell’insieme.

Le scelte progettuali dell’intervento di Piazza Matteotti, e la percezione di equilibrio e raffinatezza che ne derivano, affiorano anche nello spazio più discreto e raccolto di Piazza Tien An Men, dove la geometria della piattaforma e delle rampe di accesso si fa più rigorosa e il laterizio si distende uniformemente sulla superficie.

L’azione riqualificante intrapresa nel cuore di Rovigo rappresenta il recupero di un legame a diversi livelli: con la memoria, attraverso la riconquista della visibilità e fruizione della cittadella; con i cittadini, primi fruitori e destinatari dello spazio fisico (la piazza) e simbolico (la comunità); tra aree urbane contigue ma differenti, a cercare un continuum di flussi, movimenti, passaggi, ma allo stesso tempo creando ragioni per soffermarsi, sostare, permanere.

Elisa Di Giuseppe
Ricercatore, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Architettura, Università Politecnica delle Marche


Scheda tecnica

Oggetto:

Riqualificazione urbanistica del centro storico di Rovigo
e recupero area torri medievali

Località: Rovigo, Italia
Committente: Comune di Rovigo
Progetto urbanistico: Marco Venturi
Collaboratori: Paolo Bolner, Emanuele Ferrarese, n_Navarrini architetti
Progetto restauro: Mario Piana
Collaboratori: Edoardo Danzi, Alessandra Ferrighi, Serena Franceschi, Adelmo Lazzari, Massimiliano Lazzari, Federica Aimi,
Valeria Tomasi, Andrea Turato
Cronologia: 2004 (progetto preliminare), 2005 (progetto definitivo ed esecutivo), 2006 (inizio lavori), 2009 (fine lavori)
Superficie: 16.585 m2 (intervento urbanistico)
Costo complessivo: 5.000.000 euro
Fotografie: Andrea Pertoldeo, Emanuele Ferrarese

contentmap_plugin