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Regno Unito/Ockington  
Kirkland Fraser Moor

Country House Ockington Gloucestershire

Il primo incarico progettuale del neonato Studio Kirkland Fraser Moor è stato per una fabbrica di laterizi.
«Lo Studio aveva poca esperienza nella progettazione in laterizio», ricorda David Kirkland, uno dei soci fondatori, «ma per fortuna io avevo ricevuto una solida formazione sulle strutture lineari durante i miei studi all’Illinois Institute di Chicago.

A quel tempo il mio interesse principale era rivolto all’architettura in acciaio di Ludwig Mies van der Rohe, che aveva progettato il locale campus e diretto la facoltà di architettura dal 1938 al 1958. Una delle esercitazioni progettuali consisteva nell’ideazione di un’abitazione in mattoni faccia a vista, materiale che Mies van der Rohe aveva molto impiegato all’inizio della sua carriera […]. Con dei miei compagni di studio decidemmo di comprare dei piccoli blocchetti in legno, detti «Pezzi di Mies», per meglio comprendere il funzionamento delle soluzioni in laterizio. Guardando indietro, quello fu un approccio didattico molto pragmatico, orientato alla comprensione dei materiali e del loro abbinamento». [1]

È anche da questa esperienza formativa che nasce la passione dello Studio Kirkland Fraser Moor per la plasticità dell’argilla, le potenzialità del laterizio e il linguaggio vernacolare.

La Headlands House a Berkhamsted nell’Hertfordshire [2], premiata nel 2006 con il Brick Awards per l’impiego innovativo del laterizio, e la casa di campagna a Ockington nel Gloucestershire, entrambe in Inghilterra, sono due esempi della filosofia progettuale e dell’approccio alla materialità che caratterizzano lo Studio.

Entrambi i progetti adottano forme organiche e curvilinee che abbracciano il paesaggio e, in entrambi i casi, l’elemento maggiormente caratterizzante è una sinuosa copertura ottenuta con la sintonia tra innovazione tecnologica e abilità artigianali. Nel caso dell’abitazione di Ockington, l’obiettivo era di cogliere i riferimenti della tradizione vernacolare del distretto di Chiltern, nel sud dell’isola britannica, caratterizzata dalla massiccia presenza di elementi in laterizio.

Il progetto presenta un tetto sinuoso e fluttuante che, oltre a celare la vita domestica a occhi indiscreti, rappresenta un valido compromesso estetico col paesaggio. L’inusuale forma organica della copertura, che caratterizza il profilo dell’edificio, è ottenuta con la ripetizione di elementi disposta a costola, così da formare una spina dorsale secondo la tradizione della timber-frame costruction. 

Il risultato è stato ottenuto con una visione olistica che ha impiegato un software di modellazione solida per gestire una morfologia complessa e stabilire così i flussi dell’acqua piovana e prevenire le inevitabili difficoltà costruttive: tale approccio, per esempio, ha consentito di non tagliare alcuna tegola di laterizio fatta a mano per adattarla allo sviluppo curvo della superficie.

Il corpo dell’abitazione genera due cortili parzialmente delimitati: un primo più piccolo ma più aperto agli eventuali ospiti, dal quale si accede a studio, garage e locale tecnico, e un secondo, più ampio ma anche più riservato, dal quale si accede all’abitazione e che svela un ampio orizzonte che viene integrato con la domesticità della casa.

Al piano terra la zona giorno, che coerentemente con la tradizione inglese presenta un ampio camino, si affaccia su un’ampia vetrata mentre al piano superiore la zona notte, con tre camere e relativi servizi igienici, è protetta dall’esterno dai profondi aggetti di gronda: ai due piani il volume interno è scandito da una sequenza non regolare di spazi determinati da pareti curve.

L’interesse dello Studio Kirkland Fraser Moor per l’architettura vernacolare si estende anche ai giardini recintati: «i muri nei giardini inglesi trattengono qualcosa di naturale, senza tempo, un po’ come avviene nelle città collinari italiane o nei villaggi greci». [1] 

Il paesaggio viene quindi integrato con l’abitazione attraverso il prolungamento dei muri e la valorizzazione della biodiversità locale. L’area è delimitata da siepi autoctone e presenta alberi sparsi (querce e frassini), un piccolo ruscello che scorre lungo il confine orientale e un laghetto nell’angolo sud-orientale. Sono presenti frutteti, che dopo un periodo tormentato sono tornati a crescere con l’avvento dell’industria del sidro, e vitigni: la zona è particolarmente adatta alla viticoltura, anche perché è situata a ridosso di un complesso collinare, tanto da essere stata introdotta dai Romani e protratta dai francesi con Guglielmo il Conquistatore. Una vasta area è stata quindi occupata da un vigneto, in collaborazione con un produttore di vino locale, sviluppando un forte legame con la storia del paesaggio.

Nel complesso i progettisti hanno sviluppato una soluzione integrata guidata da spirito innovativo, sensibilità e attenzione per le peculiarità regionali. Se infatti l’originalità e la qualità architettonica del progetto risiedono nel carattere organico della forma, enfatizzata dalla soluzione di copertura, con manto in laterizio, questo stesso elemento ne qualifica le performance, in perfetta coerenza con l’ambiente circostante.

Adolfo F. L. Baratta
Professore Associato, Università degli Studi Roma Tre


Scheda tecnica

Oggetto: Abitazione privata
Località: Ockington, Gloucestershire (UK)
Committente: Privato
Progetto architettonico: Kirkland Fraser Moor
Progetto strutturale: Happold
Progetto paesaggistico: Landscape Partnership
Direttore dei lavori: John Phipps
Cronologia: 2014 – 2016
Superficie: 398 m2
Fotografie: David Kirkland

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