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Italia/Caserta  

Antichi palinsesti in laterizio. L’Anfiteatro Campano tra restauro e miglioramento della fruizione

Il contributo si propone di riflettere sulla capacità del progetto di restauro di comprendere e far “leggere” la complessità di un palinsesto archeologico stratificato e di coniugare le istanze di conservazione con quelle di fruizione inclusiva del patrimonio costruito

Un palinsesto in laterizio
L’uso del laterizio nelle murature dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere (CE) – nel contesto territoriale di Terra di Lavoro, nel tratto dell’antica via Appia tra Napoli e Roma – costituisce un elemento connotante per ricostruire le vicende architettoniche dell’edificio e per indirizzare i fruitori verso la comprensione di un millenario palinsesto stratificato.
L’Anfiteatro Campano, il secondo per dimensioni in Italia dopo il Colosseo, rappresenta, già in età romana, uno dei massimi luoghi di sperimentazione del laterizio come elemento costruttivo, il quale diviene, nella lettura dell’anfiteatro nella sua ultima configurazione, uno dei principali materiali con cui l’edificio viene restaurato a più riprese nel corso dell’Ottocento e del Novecento.
Il rivestimento originario della struttura in pietra è quasi scomparso del tutto, lasciando totalmente in vista i paramenti in mattoni, notevolmente rimaneggiati nel corso dei vari restauri. Il ricorso al mattone costituisce per la gran parte dei restauratori che intervengono sull’edificio negli ultimi due secoli la soluzione più compatibile dal punto di vista materico strutturale, che si presta anche, con trattamenti diversi, a rispondere all’istanza della distinguibilità delle aggiunte, che le codificazioni della disciplina del Restauro imponevano con sempre maggiore cogenza. È così che Carlo Bonucci, Ulisse Rizzi e Pietro Bianchi, nell’Ottocento, e Amedeo Maiuri, nel corso della prima metà del secolo successivo, intervengono sul palinsesto murario dell’anfiteatro, dei suoi setti e dei suoi cunei, con ampie integrazioni murarie in laterizio, curando di bocciardare i blocchi o di disporli in diagonale o a coda di rondine ...