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Prodotti da costruzione in un’ottica di sostenibilità ambientale. Parte 2*

A scala di edificio è riconosciuta un’armonizzazione del metodo per l’analisi del ciclo di vita, LCA, mentre nel caso di valutazione ambientale di materiali specifici, come i processi di sequestro di carbonio, la letteratura riporta approcci tra loro estremamente contrastanti. I risultati sono difficilmente confrontabili ed evidenziano la labilità di ogni affermazione sull’effettivo contributo dei prodotti edilizi bio-based al raggiungimento degli obiettivi di carbon neutrality

Il presente contributo è la seconda parte di un ampio e dettagliato Dossier* che, sulla base di una ricca raccolta di studi internazionali, documenta il tema della sostenibilità del prodotto edilizio nel suo complesso da valutare attraverso l’Analisi dell’intero ciclo di vita per evitare di incorrere in errori sostanziali.
Nella prima parte viene sottolineato come i vantaggi ambientali della durabilità e della stabilità delle prestazioni dei materiali da costruzioni, e quindi dell'edificio, riescono a invertire il peso di alcuni indicatori (tipo il GWP, Global Warming Potential).

Fine vita dell’edificio
In uno scenario cradle to grave due sono i fattori significativi che l’articolo di Davies D., et. al. individua per la determinazione della prestazione ambientale nel ciclo di vita:

  1. la necessità di integrare gli elementi strutturali in legno con elementi collaboranti in calcestruzzo/acciaio al fine di soddisfare i requisiti prestazionali minimi (garantendo così l’equivalenza funzionale per il confronto) previsti dalle normative vigenti (nello specifico una soletta di calcestruzzo di 7 cm, per uniformare la prestazione acustica del solaio in legno a quella degli altri sistemi);
  2. l’adozione di uno scenario di fine vita coerente con le indicazioni delle PCR di settore (per i prodotti in legno le PCR utilizzate nello studio prevedono l’incenerimento).

I risultati dei confronti, sulla base degli scenari di fine vita definiti nelle diverse PCR, danno l’occasione per evidenziare ulteriori elementi di criticità legati a una troppo superficiale lettura delle informazioni ambientali di prodotto:
- nello specifico dell’analisi sull’indicatore GWP, tanto per i materiali lignei (legno lamellare o legno massiccio) quanto per l’acciaio (sia acciaio strutturale che in forma di lamiera), assumono particolare rilevanza le impostazioni di calcolo (confini del sistema, regole di cut-off, regole di allocazione, scenari di analisi) definite dalle PCR e utilizzate quindi per l’elaborazione degli indicatori di impatto riportati nelle EPD;
- svolgono un ruolo cruciale l’analisi e la valutazione della qualità dei dati secondari e generici impiegati per la costruzione dell’inventario LCI (come peraltro specificatamente richiesto dagli standard CEN specifici per il settore delle costruzioni e obbligatorio per la convalida delle EPD) poiché il valore di alcuni indicatori (come, ad esempio il GWP) viene determinato da queste impostazioni. Nel caso specifico, il database utilizzato per lo studio, ad esempio, ignora gli impatti associati alla raccolta dei materiali legnosi, come la costruzione di strade di servizio o la degradazione ambientale del sito, o il mancato futuro sequestro di carbonio da parte delle piante abbattute. Il record di database utilizzato per il legno presuppone inoltre che alla fine della vita dell'edificio il legno non venga riciclato ma, coerentemente con scenari di fine vita plausibili, che il carbonio sequestrato nel legno venga eventualmente rilasciato nell'atmosfera (ad es. tramite combustione o decomposizione), ragione quindi del significativo aumento del GWP nella struttura in legno nella fase di fine vita.
Poiché gli impatti relativi alla fase di uso degli edifici ad alte prestazioni diminuiscono in virtù del ridotto fabbisogno di energia primaria degli edifici nZEB rispetto agli edifici tradizionali, la ricerca scientifica ha spostato il proprio ambito di interesse verso i materiali e i loro impatti alla fine del ciclo di vita (EOL).
A seconda di quanto siano significativi gli effetti ambientali EOL, considerare e valutare correttamente questi impatti in anticipo nella progettazione di un edificio potrebbe influenzare gli impatti del ciclo di vita complessivo: ciò è particolarmente rilevante per i materiali strutturali, in virtù della loro incidenza nel bilancio di massa ...

*Dossier “IL PRINCIPIO DI NEUTRALITÀ DEI MATERALI DA COSTRUZIONE PER LA SOSTENIBILITA’ DELL’EDIFICIO NEL CICLO DI VITA” - Febbraio 2022,
a cura di Caterina Gargari e Fabio Fantozzi, promosso da Confindustria Ceramica e Federbeton, in condivisione con Anpae, Assobeton e Cagema