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Regno Unito/Wimbledon  
Hopkins Architects,

Lo strutturalismo high-tech per la King’s College School Wimbledon

Progettata dallo studio Hopkins Architects, la nuova scuola di musica nel campus londinese della King’s College School Wimbledon combina i principi dello strutturalismo high-tech con l’uso sapiente dei materiali della tradizione Arts and Crafts

 

Fondata da re Giorgio IV nel 1829, la King’s College School Wimbledon è una delle scuole indipendenti più prestigiose del Regno Unito. Collocato su una collina immersa nel verde, non lontano dai campi da tennis dove si svolge il torneo più importante del mondo, il campus confina a nord con un esteso parco e sui restanti tre lati con residenze private.
La nuova scuola di musica costituisce uno dei dodici progetti inclusi in un masterplan che ha l’obiettivo di espandere e rinnovare il campus nei futuri 10-15 anni.
Nella scuola di musica precedente, costruita negli anni Settanta, gli ambienti sono ormai inadeguati per l’insegnamento: le aule del pianoforte e dei fiati sono assenti, mentre quella delle percussioni ha dimensioni insufficienti e scarso isolamento acustico.
Il sito designato per il nuovo edificio è prospiciente ai campi da rugby che occupano la zona sud del campus. Il programma prevede la costruzione di circa 2.400 m2 che includono un auditorium con sala prove annessa e aule per l’insegnamento, una nuova portineria e la residenza del custode.Dopo aver contattato nove studi d’architettura i cui portfolio evidenziano particolare competenza nella progettazione e costruzione di auditori e scuole di musica, la scelta del preside della scuola ricade su Hopkins Architects. Oltre a compiere degli studi preliminari basati sulle scuole precedentemente progettate dallo studio, Hopkins prende in esame esempi rilevanti di auditori contemporanei e assegna agli ambienti richiesti dal brief aree approssimative, considerate le potenzialità del sito in termini volumetrici.
Il processo di definizione del progetto di massima produce risultati compositivi che subiscono diverse revisioni e iterazioni. I primi schemi mostrano una distribuzione volumetrica a semicerchio intorno all’albero di cedro esistente. In una versione più recente l’auditorium e le grandi aule circondano gli spazi per l’amministrazione e le sale prova minori, che continuano a seguire un andamento radiale.
Lo spazio interstiziale tra gli edifici include la circolazione e il foyer. Successivamente viene abbandonata la distribuzione a raggiera e all’auditorium vengono conferite una forma simmetrica e una posizione centrale, che viene ulteriormente rivista quando il cliente richiede che l’edificio principale occupi una posizione prominente nel campus. L’auditorium viene quindi spostato in via definitiva a ovest del sito, e su questa configurazione vengono prodotte numerose interazioni volumetriche successive.