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Italia/Torino  
Picco Architetti

Social Housing Debouchè

Negli ultimi anni il tema del social housing ha assunto maggiore rilevanza in Italia, spinto da esigenze socioeconomiche e demografiche legate all’invecchiamento della popolazione, all’accessibilità economica e all’evolversi dei modelli familiari. Il progetto di housing sociale Debouchè, progettato dallo studio PICCO architetti, risponde a queste necessità con 82 alloggi da destinare all’affitto a canone calmierato. L’intervento si inserisce in un’area libera al margine del comune di Nichelino, definendo il limite della zona residenziale urbana e con affaccio su aree verdi di pregio paesaggistico, come il parco naturale di Stupinigi e la catena alpina sullo sfondo. Come primo intervento del piano urbanistico locale, il progetto prevede edifici residenziali disposti attorno a un ampio spazio comune, con torri sul lato ovest e edifici in linea sul lato est. L’impianto planimetrico chiarisce fin da subito l’obiettivo del progetto: definire un luogo di aggregazione e socializzazione per le persone. Le sagome degli edifici
fanno apparire nella planimetria uno spazio “misurato”, mentre il susseguirsi di altezze diverse (da quattro a sette piani fuori terra) stabilisce un’immagine ricca e articolata del complesso edilizio. La scala dei volumi e il loro aspetto contemporaneo regolano questo luogo per le persone ove si respira un vero e proprio senso di città. Principalmente pedonale grazie ai parcheggi sotterranei, questo spazio urbano è curato nei dettagli a partire dal deciso basamento sul fronte sud che ne stabilisce la soglia di ingresso, fino al disegno della pavimentazione e delle aiuole verdi arricchite puntualmente da distese sedute continue. Le 82 unità abitative - 6 per anziani autosufficienti, 13 per persone segnalate dal Comune, 63 per persone che non possono permettersi un affitto a prezzo di mercato - sono principalmente bilocali e trilocali e si distinguono in soluzioni diverse. L’edificio in linea, situato sul lato est dell’area, ospita al piano terra le sei unità dedicate al senior housing, dotate di giardino privato e accesso a servizi socio-assistenziali quotidiani per anziani. Ai piani superiori, gli alloggi sono organizzati logicamente in modo che le zone giorno si affacciano sullo spazio comune interno, mentre le camere da letto, più intime e riservate, si affacciano verso l’esterno. Dall’altra parte, collocati sul lato ovest dell’area, i due edifici torre sono il risultato di un disegno planimetrico spezzato e poligonale, dove i vari fronti dell’edificio non sono ortogonali tra loro ma hanno giaciture angolate. In particolare, la “piega” centrale ha la capacità di portare luce agli spazi distributivi e, al contempo, osservando l’involucro nella sua tridimensionalità, conferire al volume un forte slancio verticale. Per quanto riguarda l’organizzazione degli alloggi si nota che, sebbene di dimensioni modeste, tutti dispongono di una loggia che offre a ogni utente uno spazio privato esterno con una vista straordinaria sulla catena alpina. Questo elemento caratterizza fortemente l’aspetto degli edifici: le logge, infatti, appaiono come dispositivi giustapposti ai volumi e contrapposti alla planarità delle facciate, o, in alternativa, ‘scavano’ gli angoli dei volumi, alleggerendone la massa architettonica. Gli sforzi compositivi dei progettisti, tesi ad evitare monotonia e regolarità, si manifestano anche nel disegno delle finestre. Nelle superfici murarie, infatti, le aperture appaiono disallineate e arricchite da elementi compositivi come i riquadri di colore bianco, che amplificano la geometria di alcune finestre ed alimentano il movimento ricercato di facciata. Il progetto adotta un sistema costruttivo tradizionale, basato su una struttura portante in calcestruzzo armato e murature di tamponamento. Queste ultime, realizzate con stratigrafia multistrato in laterizio forato di differenti tipologie ultimate con un isolamento esterno e una finitura ad intonaco, garantendo così le prestazioni energetiche. La palette esterna alterna toni caldi di terra e sabbia nelle superfici murarie a toni neutri di bianco e nero per elementi distintivi come le logge sporgenti e il basamento d’ingresso. L’uso attento del colore rende facilmente distinguibili i diversi edifici e i loro elementi architettonici. Ad esempio, la composizione tripartita degli edifici – costituiti da basamento, sviluppo e coronamento – è resa evidente dall’uso di portici per il rapporto con il suolo e dall’arretramento delle facciate con grandi terrazze per il rapporto con il cielo. Questa scelta progettuale, rafforzata dall’uso del colore, facilita la lettura delle componenti e genera varietà all’interno dell’intervento. Con l’housing Debouchè i progettisti consolidano l’esperienza maturata dalle diverse occasioni affrontate sul tema dell'edilizia sociale – area EX SIVA, Corso Cervi, ROMEA, a titolo esemplificativo confermando un’attiva ricerca tesa all’unitarietà dell’intervento e alla costruzione di luoghi per abitare.

 

Riccardo Stermieri

Architetto, Libero Professionista

 


Scheda tecnica

Oggetto: Social Housing Debouchè
Località: Nichelino, Torino 
Committente: Cooperativa G. Di Vittorio
Coordinamento del progetto: Arch. Graziella Mercuri
Progetto architettonico: PICCO Architetti Arch. Cristiano Picco con Arch. Ingeborg Weichart
Collaboratori: Arch. Eva Amate
Progetto strutturale: Ing. Giorgio Picarreta
Progetto impiantistico A:
Arch. Pier Paolo Valle
Impresa di costruzione:
Gruppo Piotto s.r.l.
Cronologia: 2020 (progettazione) 2020-2022 (costruzione)
Superficie: 14.600m3 
Fotografie: Fabio Oggero