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Regno Unito/Cambridge  
Feilden Clegg Bradley Studios

Stephen Taylor Court

L’intervento di Feilden Clegg Bradley risponde all’esigenza del King’s College, Cambridge di dotarsi di nuovi alloggi per laureati e borsisti della prestigiosa istituzione accademica. Il luogo deputato al nuovo nucleo residenziale, in posizione distaccata rispetto alla sede principale del College, è collocato all’interno di un contesto storicizzato e vincolato come conservation area, valorizzato dalla presenza di ville in caratteristico stile Arts and Crafts di fine Ottocento.
La composizione planimetrica consiste di tre corpi principali – piegati a forma di crescent e disposti a formare una corte aperta –, una nuova villa affacciata su Barton Road, oltre all’esistente villa vittoriana restaurata e ampliata sul fronte sud. L’articolazione volumetrica del programma, oltre a risolvere le differenti tipologie abitative richieste, si traduce in un inserimento discreto dei nuovi volumi all’interno del contesto residenziale. Il trittico centrale garantisce ampiezza e profondità alla prospettiva dalla strada, offrendo alla vista un generoso spazio verdeggiante. I due corpi laterali, sviluppati su tre livelli, ospitano ventiquattro appartamenti da una o due camere da letto; il corpo centrale accoglie invece quarantotto alloggi per laureati, distribuiti tramite un corridoio centrale raggiunto da due corpi scala e completati da spazi comuni ricavati sulle testate.
La villa singola su Barton Road conta dodici camere da letto con cucine e bagni in condivisione, un’esplicita richiesta degli studenti emersa nel corso di consultazioni partecipative e accolta in prospettiva di soluzioni abitative più economiche.
Le scelte costruttive e materiche, in linea con i principi dei progettisti inglesi, trovano un felice equilibrio tra le richieste espresse dal King’s College, per un’architettura duratura a bassa impronta di carbonio, e gli indirizzi della conservation area, per un linguaggio contestuale e rispettoso delle preesistenze.
La soluzione di involucro verticale scelta per i suoi vantaggi in termini di sostenibilità ed efficace nel risolvere la composizione scatolare e modulare delle residenze, è costituita da un rivestimento in mattoni, capaci di saldare il linguaggio contemporaneo delle nuove architetture ai volumi circostanti e garantirne durabilità nel tempo.
I tre volumi principali mostrano laterizi dalla colorazione gialla tenue, posati con una misurata espressività capace di enfatizzare le stratificazioni verticali, mediante ricorsi con posa di testa, e l’ampiezza del movimento fusiforme, attraverso nervature orizzontali utili a sottolineare le forze di tensione e compressione delle masse architettoniche. L’arretramento
delle finestre, la presenza di abbaini emergenti dalle ampie falde e di bow windows sui fronti su strada contribuiscono a conferire una significativa plasticità alle forme, attraverso l’astrazione e la reinterpretazione di elementi vernacolari. Lo stesso principio è adottato nella risoluzione degli elementi architettonici di dettaglio, quali, tra gli altri, le cornici lignee delle finestre, funzionali a mediare e ingentilire la congiunzione tra paramento murario e specchiature vitree, o i pluviali metallici dal ricercato rilievo, utili a scandire verticalmente i fronti e riferimento esplicito alle architetture del King’s College. 
Per il manto di copertura, l’utilizzo di tegole piane in laterizio fatte a mano di forma rettangolare (circa 265x165mm) ha permesso la risoluzione delle falde curvate non solo in pianta ma anche in sezione, in corrispondenza delle linee di gronda. Sottili variazioni cromatiche degli elementi laterizi, nei toni del blu-grigio, restituiscono maggiore profondità alle superfici inclinate senza sottrarre al generale effetto di uniformità ricercato dagli architetti. La villa singola su Barton Road agisce da elemento di saldatura tra nuovo e preesistente; il linguaggio dei tre crescent, riproposto con l’intenzione di restituire un’immagine coesa all’intervento, è variato nella scelta del mattone rosso, in grado di trovare maggiore armonia con l’edificio adiacente, a cui i progettisti scelgono di uniformarsi anche in altezza e larghezza per riflettere il ritmo delle ville accoppiate che caratterizzato il fronte stradale.
Sotto il profilo della sostenibilità ambientale, la progettazione è stata orientata dai rigorosi standard Passivhaus, con un rapporto di emissioni nette stimate inferiori allo zero per i primi 10-15 anni di vita dell’edificio e potenzialmente perpetue se verranno integrate, come da previsioni di progetto, con energia rinnovabile fotovoltaica.

Antonio Acocella,
Architetto, PhD, partner AFSa


Scheda tecnica

Oggetto: Stephen Taylor Court
Località: Cambridge, Regno Unito
Committente: King’s College, Cambridge
Progetto architettonico: Feilden Clegg Bradley Studios
Progetto strutturale: Smith and Wallwork Ltd
Progetto impiantistico: Max Fordham
   
Cronologia: 2022 (realizzazione)
Superficie:

4. 300 m2

Fotografie: © James Newton