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Irlanda/Dublino  
McGarry NI Éanaigh Architects

Candle Community

Fondata nel 1978, la Candle Community è un progetto comunitario ubicato a Ballyfermot, un sobborgo a ovest del centro della città di Dublino. Questa zona della città, caratterizzata da una prevalenza di alloggi sociali, pur disponendo di una energica comunità è stata pesantemente penalizzata dall’abuso di droga e dall’abbandono scolastico da parte dei suoi cittadini più giovani.
La Candle Community è un vivace centro di assistenza sociale centrato sui bambini e sulle esigenze dei giovani. Attraverso differenti programmi educativi, sociali e di sviluppo si impegna a soddisfare le esigenze di tutti i giovani e a sostenerli nel raggiungere il loro pieno potenziale, attraverso l’educazione e il sostegno terapeutico.
Con un intervento in ampliamento di modesta entità e con un budget limitato, lo studio Mc-Garry NI Éanaigh Architects ha reinventato una nuova integrità formale e spaziale attraverso un processo di integrazione teso a sfruttare le qualità insite del contesto.
L’edificio esistente con la sua forma rettangolare allungata e il suo rivestimento in mattoni faccia a vista, collocato a ovest di un lotto di circa 5.000 m2 con un lungo filare di pioppi disposti sul confine sud, si presentava fortemente intercluso per la presenza di una recinzione in muratura che la occultava alla vista, alla totale assenza di un percorso di accesso pedonale e alla rilevante presenza di un'ampia porzione di asfalto per la viabiltà carrabile e la sosta.
I progettisti hanno sovvertito questa percezione di chiusura e introspettività che non si addice allo spirito della Candle Comunity, utilizzando le risorse esitenti e agendo in modo sostenibile.
L’ampliamento dell’edificio esistente con un nuovo corpo conformato a cuneo genera una nuova spazialità, che accoglie ed invita a entrare percorrendo il nuovo cortile d’ingresso esposto a sud, e al contempo si apre a est verso un rilassante prato che si estende per tutta l'ampiezza del lotto. La nuova circolazione, sia interna sia esterna all’ampliamento, definisce una connettività che è stata strategicamente concepita per valorizzare lo spazio sociale e favorire l’orientamento, la fiducia e garantire il benessere dei suoi giovani fruitori. In particolare gli spazi interni si articolano intorno al corridoio di circolazione
che è il vero cuore dello spazio sociale di tutta la struttura. Scandito da un ordine ritmico di doghe verticali variamente colorate di magenta, bianco, arancione e azzurro, simboleggiano quello che è l’obiettivo primario del centro: migliorare il senso collettivo di appartenenza e al contempo elevare l’epressione individuale di ciascuno. Gli ambienti che si aprono intorno allo spazio sociale sono destinati a uffici, consulenza, accoglienza, meditazione e stanza focolare di comunità. Colori giallo ocra e rosso vino delle pareti caratterizzano alcuni di questi ambienti.
Ma è con il ricorso al mattone rosso scuro, che l’intervento di ampliamento si discosta cromaticamente dall’edificio presistente con i suoi mattoni rosso chiaro di fine anni ’70, anche se ne riprende sommariamente la conformazione in termini di sviluppo in alzato.
L’articolazione dei fronti con le sue diverse inclinazioni, pur mantenendo le altezze contenute, genera una percezione dinamica dei diversi prospetti. Le generose aperture che contraddistinguono tutti i fronti del nuovo fabbricato sono ritmate da persiane scorrevoli realizzate con l’accostamento di semplici doghe equidistanziate e incassate nella rientranza della muratura faccia vista al fine di mantenere una planarità e pulizia delle facciate.
Le facciate non hanno sporti di copertura ma sono raccordate da un frontalino in lamiera verniciata in continuità con la lamiera di copertura.
Sul fronte est, che si apre a ventaglio verso il giardino e su cui è stato piantumato un albero in corrispondenza del punto di flesso, i progettisti hanno ben marcato questa articolazione del fronte con una serie di semplici gesti compositivi: un pluviale cassettonato di colore rosso segna il punto di rotazione della facciata, le aperture sulle due porzioni di facciata sono differenti per altezza e ampiezza e come elemento marcatore un camino d’angolo che si eleva oltre la copertura a definire la chiusura prospettica della composizione della facciata.
L’intervento in ampliamento con i suoi soli 205 m2 ha sovvertito le gerarchie e dato ordine a uno contesto che aveva definite potenzialità inespresse. La nuova configurazione, rispondendo alle esigenze della comunità sui problemi antisociali dei giovani, ha restituito il valore del paesaggio coniugandolo con i principi della Candle Comunity: <<Crediamo che ogni giovane possa crescere e svilupparsi emotivamente, intellettualmente, fisicamente, socialmente e spiritualmente in un ambiente positivo Il nuovo ingresso e accogliente. I giovani sono l’ispirazione e sono loro che determinano cos’è Candle e come deve essere modellata nel futuro (www.candletrust.ie)>>.

Pasqualino Solomita,
Architetto, PhD, libero professionista


Scheda tecnica

 

Oggetto: Centro di assistenza sociale
Località: Dublino, Irlanda
Committente: Misto Pubblico / Privato
Progetto architettonico: McGarry NI Éanaigh Architects
Cronologia: 2017 (progettazione), 2018-2019 (costruzione)
Superficie: 205 m2 ampliamento, 535 m2 ristrutturazione
Fotografie: © Richard Hatch