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Spagna/Barcellona  
Benedetta Tagliabue y Joan Callís Miralles Tagliabue EMBT

Centro Kálida Sant Pau

Il principio del Progressive Patient Care ha imposto ai luoghi di cura di dotarsi di integrazioni per affrontare questioni organizzative e strutturali generate dall’esigenza di ospitare nuove funzioni e attività. I Maggie’s Cancer Caring Centres sono un esempio virtuoso di struttura a sostegno dell’ospedale. Quando la paesaggista Maggie Keswick, moglie dello storico dell’architettura Charles Jencks, scopre di avere poco tempo da vivere perché malata di cancro, scrive un libro, A view from the front line [2007], in cui afferma che il malato ha bisogno di supporto psicologico e terapie antistress, che deve poter condividere paure ed emozioni con i propri familiari e che le strutture sanitarie devono avere un’atmosfera domestica ed essere a diretto contatto con la natura. Quest’ultime caratteristiche sono proprie dei Maggie’s Cancer Caring Centres, centri di accoglienza per persone colpite dal cancro che si affiancano, fisicamente e terapeuticamente, agli ospedali.
Kálida Sant Pau è la prima di queste strutture realizzate in Spagna. La struttura si trova nel comprensorio dell’Hospital de la Santa Creu i Sau Pau, noto come Hospital de Sant Pau, fondato a Barcellona nel 1401. L’antico ospedale, a seguito di un incendio che nel 1887 lo distrusse completamente, fu ricostruito grazie alla generosità del banchiere e mecenate Pau Gil che commissionò la realizzazione di un nuovo complesso ospedaliero al maestro catalano Lluìs Domènech i Montaner.
Uno dei capolavori del Modernismo Catalano, la cui costruzione fu diretta da Domènech i Montaner dal 1902 al 1923 e, in seguito alla sua morte, dal figlio Pere Domènech Roura fino al completamento avvenuto nel 1930, è costitu ito da un edificio principale e 48 padiglioni connessi tra loro da un piano interrato destinato ad accogliere le funzioni di servizio tecnologico e impiantistico.
Tra l’esuberante complesso Modernista dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997 e la nuova clinica terminata da Bonell & Gil-Rius nel 2010 sorge la piccola struttura che raccorda lo sviluppo altimetrico del lotto attraverso un padiglione ispirato dalla natura e integrato nella tradizione Modernista: l’idea generale trae origine dalla reinterpretazione delle straordinarie ceramiche floreali esistenti nei padiglioni del vecchio ospedale. L’obiettivo principale del progetto è di realizzare una casa accogliente in grado di supportare con umanità e professionalità i pazienti e le loro famiglie in un preoccupante momento di fragilità.
Benedetta Tagliabue conosce bene la condizione e lo stato d’animo delle persone malate di cancro, avendo perso il quarantacinquenne compagno di vita e di lavoro Enric Miralles nel 2000 per la tale causa. I sinuosi volumi trovano corrispondenza nei fluidi spazi interni, in una composizione gioiosamente organica che rende difficile tracciare una netta separazione tra esterno e interno. L’edificio è organizzato su due livelli di circa 200 m2 cadauno.
Il piano terra, situato a un livello inferiore rispetto allo spazio circostante, è concepito come una sequenza di spazi flessibili che accolgono, attorno a una sala da pranzo a doppia altezza, gli spazi collettivi quali cucina, soggiorno, biblioteca e sala polivalente; al piano primo sono collocate le stanze che si sviluppano intorno allo spazio centrale a doppia altezza e si affacciano sul giardino. Quest’ultimo presenta un pergolato di acciaio con lo scopo di estendere la luminosità agli spazi interni e mitigare la presenza delle circostanti strutture ospedaliere per rispettare la privacy degli utenti del Centro.
Gli spazi del piano terra, seppure in grado di accogliere differenti funzioni, presentano una forte identità: il loro progetto è stato sviluppato in collaborazione con Patricia Urquiola e riflette in ogni spazio la sensibilità e il comfort necessari per accogliere persone fragili. Il Centro Kálida Sant Pau ospita un programma di assistenza gratuito che completa le cure mediche fornite presso il vicino ospedale: per tale motivo il piano terra è contrassegnato da un compatto setto murario che, attraversato l’unica apertura presente, consente di accedere direttamente al Dipartimento di Oncologia dell’ospedale.
La facciata dell’edificio è un diaframma di mattoni faccia a vista con inserti in ceramica smaltata, messi insieme in una composizione variabile di colori e trame. Il reticolo ceramico, che rafforza il genius loci, insieme al frangisole filtra la luce solare, favorisce la circolazione dell’aria, consente la vista dell’ambiente esterno e protegge la privacy degli spazi interni.
Il Kálida Sant Pau dimostra come il dialogo e il confronto, come quello tra materiali diversi, stili ed epoche differenti, spazi interni ed esterni, compattezza e porosità, siano sempre un valore aggiunto.

 

 

Adolfo F. L. Baratta,  
Professore Associato, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Roma Tre


Scheda tecnica

 

Oggetto: Centro Kálida Sant Pau
Località: Barcellona (E)
Committente: Fundació Kálida, Nous Cims, Fundació Privada de l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, Maggie’s Centres
Progetto architettonico: Benedetta Tagliabue y Joan Callís – Miralles Tagliabue EMBT
Team di progettazione: Enrico Narcisi, Gabriele Rotelli, Marianna Mincarelli, Paola Amato, Helena Carì, Astrid Steegmans, Lisa Zanin, Federico Volpi, Letizia Artioli, Giovanni Vergantini, Paula Gheorgue, Esther Saliente Soler, Vincenzo Cicero, Sofia Barberena, Philip Lemanski, Marco Nucifora, María Cano Gómez, Carlo Consalvo, Luis Angello Coarite Asencio, Teymour Benet, Cecilia Simonetta, Edurne Oyanguren, Yilin Mao, Marilena Petropoulou, Ludovica Rolando, Mikaela Patrick, Erez Levinberg, Pablo López Prol, Mabel Aguerre
Progetto interni: Patricia Urquiola Studio
Progetto strutturale:  Bernúz Fernández Arquitectes SLP
Costo:  1.850.000 €
Cronologia: 2006-2010 (progetto); 2017-2019 (costruzione)
Superficie:  400 m2
Fotografie: © Lluc Miralles