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Italia/Vedelago  
Studiomas

Scuola dell’infanzia a Vedelago, Treviso

Baldassarre Castiglione diceva che sempre le cose bone et utili hanno grazia e bellezza. Sembra il caso di questa scuola comunale per l’infanzia situata nella campagna veneta, in un contesto naturale che si affaccia sulle Prealpi. L’edificio, a un solo piano, è caratterizzato da uno schema planimetrico chiaro e funzionale: un collegamento longitudinale est – ovest distribuisce a nord e a sud i locali per la didattica e i servizi, articolati in una sequenza di volumi con altezze e proporzioni differenti.

Nodo distributivo principale e fulcro nevralgico delle attività didattiche e ludiche è l’atrio con doppio affaccio, concepito come una piazza da cui si diramano i due bracci di distribuzione interna: verso est in direzione dei locali comuni (mense, cucina, scuola primaria), verso ovest in direzione delle aule e degli spazi per le attività didattiche (palestra, biblioteca, laboratorio). La distribuzione planimetrica dei locali determina una ritmica vivace e articolata che annulla la percezione del corridoio come banale percorso lineare per generare uno spazio più ricco e frammentato: la «strada» interna è un luogo carico di suggestioni materiche, cromatiche, spaziali, con forti valenze didattiche ed esperienziali, su cui si affacciano i laboratori, i locali di servizio, le aule. A queste ultime si accede dagli spogliatoi, illuminati da luce zenitale, e comprendono due aree differenziate: una più raccolta, alta 2,40 metri, per attività di piccoli gruppi, e una più ampia che raggiunge i 3,60 metri per attività comuni. I materiali utilizzati riprendono la tradizione costruttiva locale.

A sud, il materiale prevalente è il mattone faccia a vista, utilizzato per costruire un rivestimento ventilato di mattoni pieni, posati a una testa con corsi alternati, distanziati dal retrostante rivestimento termoisolante in lana di roccia applicato alla parete strutturale. I blocchi aggettanti in laterizio sottolineano la scansione delle aule interne, caratterizzate da vaste superfici vetrate che si aprono verso la città: lo sfasamento dei volumi crea, oltre che un vivace dinamismo nei prospetti, spazi all’aperto loggiati – delimitati da pareti rivestite con doghe di pino nordico trattate in autoclave e fissate su listelli – che fungono da appendici esterne delle aule e che svolgono la funzione di schermatura dall’irraggiamento solare. 

A nord, l’involucro è in calcestruzzo colorato in pasta e la trama delle aperture è caratterizzata da fasce finestrate orizzontali a 1,20 m dal pavimento, con alcuni infissi più alti disposti secondo una sequenza ritmica.

Grande attenzione è stata dedicata alla qualità dello spazio da un punto di vista sia fruitivo sia psicologico. La scansione degli spazi didattici e di servizio, con proporzioni e altezze differenti, garantisce un efficace sistema di illuminazione naturale: la luce penetra agevolmente, attraverso i salti di sezione, anche nei luoghi meno esposti, generando una piacevole illuminazione diffusa.

Il colore è stato utilizzato per caratterizzare i differenti luoghi dell’edificio: all’esterno (tende per la protezione solare, cornici dei serramenti) la distinzione cromatica facilita il riconoscimento dei diversi spazi didattici; all’interno consente l’orientamento e l’identificazione di luoghi e percorsi. Evidente poi è la sensibilità ai temi della riduzione dell’impatto ambientale e del risparmio energetico. Per garantire il confort indoor e ridurre il dispendio energetico, gli impianti prevedono un sistema di riscaldamento a pannelli radianti e di trattamento aria primaria con recupero di calore ad alto rendimento, con funzione anche di raffrescamento, con gruppi di assorbimento a gas metano con sonde geotermiche; moduli solari fotovoltaici e solari termici per l’acqua calda sanitaria per la cucina; un sistema di recupero dell’acqua piovana tramite due serbatoi interrati.

I serramenti, in legno con protezione esterna in alluminio e interposto strato di schiuma poliuretanica, presentano vetri con doppia camera e vetro triplo, differenziati in base all’esposizione. Un brillante esempio di opera pubblica, sia per la gradevole soluzione compositiva, sia per gli accorgimenti tecnici utilizzati, che dimostrano come le spesso scarse risorse finanziarie a disposizione degli enti locali non pregiudichino in realtà processi progettuali ed esecutivi intelligenti ed efficaci.

Chiara Testoni
Dottoranda in Tecnologia dell’Architettura, Università degli Studi di Ferrara


Scheda tecnica

Oggetto: Scuola d'infanzia
Località: Vedelago (TV)
Committente: Comune di Vedelago
Progetto architettonico: Studiomas Architetti Associati, Marco Rapposelli, Piero Puggina
Collaboratori: Elena Gomiero, Laura Bogon
Progetto strutturale: Studio di ingegneria R.S. srl
Progetto impiantistico: P.R.CAD sas
Sostenibilità: Ridolfo Renis
Sicurezza: Luca Luchetta
Impresa edile: Ati Stratex spa e Steda spa
Classe energetica: classe A (23 kw/m2a)
Cronologia: 2007-2008 (progetto), 2010 (costruzione)
Costo dell'opera: € 1.674.000
Fotografie: Marco Covi e Studiomas

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