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Italia/Perugia  

Le terrecotte artistiche della premiata fabbrica Angeletti e Biscarini: il caso di palazzo Bianchi a Perugia

Il restauro dei laterizi ornamentali in una delle più importanti realizzazioni della fabbrica perugina di Angeletti e Biscarini, interpreti della rinascita nell’uso delle terrecotte artistiche in architettura a cavallo dei secoli XIX e XX

C on la costituzione nel 1861 del nuovo Stato italiano si aprì, come noto, un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti nell’assetto politico, sociale, economico e urbanistico del paese. Per quello che riguarda lo sviluppo dei centri cittadini, gli anni seguenti l’Unità furono contraddistinti da una vasta e rapida espansione edilizia e dall’attuazione di interventi volti spesso a ripensare il vecchio tessuto storico, alla ricerca di ordine e uniformità d’impianto insieme a un rinnovato decoro stilistico degli edifici1. Regista di questo cambiamento fu la borghesia dei commercianti, degli artigiani, dei professionisti, cuore produttivo del sistema, motore della crescita sociale ed economica, il cui ruolo di primaria importanza nella collettività fu perseguito anche attraverso una particolare attenzione ai progressi della scienza e all’evoluzione del linguaggio artistico. Tali esigenze di modernità e rappresentatività si concretizzarono in ambito urbano con la realizzazione di nuovi modelli di edilizia residenziale: il palazzo del moderno parvenu, il grande condominio per le famiglie agiate o la vistosa villa, rispondendo alle domande di praticità, economicità e visibilità rivendicate dalla classe borghese, delinearono la forma della città tramite una riorganizzazione delle funzioni e degli spazi, razionale ma volta all’eleganza [1,2].