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Regno Unito/Guildford  
DSDHA

Una facciata dinamica con finitura in mattoni

La soluzione di involucro adottata svolge una funzione tecnologicamente dinamica, che ricorda, per la disposizione geometrica degli elementi di laterizio e la presenza dei fori, le caratteristiche formali delle murature di alcuni edifici rurali italiani, richiamandone anche la prestazione bioclimatica, strettamente legata alla ventilazione dello spazio confinato, con un’interpretazione contemporanea

Il Christ’s College è un innovativo istituto scolastico dedicato alle attività sportive e alle discipline artistiche realizzato nel cuore del quartiere popolare di Guildford, nell’area del vecchio e degradato campus Guildford Children’s Centre. Il progetto, commissionato nel 2009 dalla Diocesi di Guildford agli architetti Dsdha e all’impresa di costruzioni Wates Construction Ltd, è stato premiato con il Riba Awards nel 2010.

L’edificio è caratterizzato: da una «facciata dinamica» con finitura in mattoni nella quale sono inserite in modo ordinato grandi aperture trasparenti; dalla presenza di un grande atrio centrale; dal sapiente uso della luce naturale che illumina ogni spazio e determina, anche grazie alla sua componente termica, una riduzione considerevole dei consumi energetici per il riscaldamento. Il rivestimento esterno, in mattoni marroni, richiama la texture in laterizio degli edifici limitrofi ma, proprio grazie all’uso di elementi smaltati, dona all’edificio un carattere distintivo rispetto al contesto urbano. La finitura lucida del laterizio rende, infatti, le superfici opache di chiusura verticale cromaticamente mutevoli al trascorrere delle ore del giorno, con sfumature che passano dalle tonalità del rosso brunito a quelle del grigio argento nelle ore di maggiore irraggiamento.

Precedentemente all’intervento di ristrutturazione degli architetti DSDHA, il College occupava vari edifici collocati in modo disordinato nell’area del campus ed era stato oggetto di atti di vandalismo da parte degli studenti che avevano contribuito al suo degrado architettonico e sociale. Con l’obiettivo di riformulare completamente l’approccio pedagogico e l’attività didattica della scuola, per renderla un polo di attrazione sociale del quartiere, l’amministrazione scolastica decise nel 2009 di rivedere completamente l’offerta formativa e realizzare un complesso scolastico ex-novo nel quale trovassero collocazione sia il Christ’s College che la scuola per studenti diversamente abili Pond Meadow. L’intenzione era quella di ridare una immagine moderna all’istituzione e attrarre i giovani residenti del quartiere, coinvolgendoli anche in attività extrascolastiche, attraverso la realizzazione all’interno del campus di ambienti quali il teatro, la palestra e la chiesa.

In una prima fase di progettazione, gli architetti avevano pensato di realizzare un unico grande volume nel quale alloggiare entrambe le istituzioni scolastiche, contrapponendo alla vecchia disgregazione volumetrica dell’area un edificio che diventasse un unico corpo di fabbrica aperto verso il quartiere.

Successivamente, le problematiche legate all’attività didattica della Pond Meadow, per la quale era necessario disporre di spazi per attività speciali e prestare particolare attenzione alla progettazione di dettaglio di ambienti e servizi per i piccoli studenti diversamente abili, hanno indotto la committenza e i progettisti a scegliere di realizzare due edifici distinti, simili per le soluzioni tecnologiche e architettoniche adottate ma differenti nella distribuzione planimetrica e funzionale degli spazi. L’organizzazione dei percorsi e delle aree esterne del campus, ha permesso, di fatto, di relazionare i due edifici e di renderli entrambi altamente simbolici nel contesto urbano.

L’edificio

Il Christ’s College si articola planimetricamente intorno all’atrio centrale di tre piani, che porta luce all’interno dell’edificio e può essere utilizzato come un ambiente dedicato alle pause pranzo o alle assemblee degli studenti.

Le aule sono collocate, secondo uno schema a ferro di cavallo, intorno a un corridoio centrale che si snoda a partire dall’atrio. I collegamenti verticali, scale e ascensori, sono posti invece in corrispondenza degli angoli del corpo di fabbrica: la loro presenza è segnalata all’esterno da infissi di altezze maggiori rispetto a quelle delle aule. Gli ambienti destinati all’educazione artistica e al laboratorio di scienza sono orientate verso nord così da poter sfruttare al massimo la luce diffusa e indiretta durante tutto l’arco della giornata. L’atrio centrale è interamente rivestito con listelli in legno che presentano uno spessore di 50 mm, incollati in corrispondenza delle pareti su lastre di compensato di 18 mm di spessore colorate di nero; all’intradosso dei solai, i listelli sono posti sopra pannelli di isolante acustico in lana di roccia di 50 mm di spessore. Le aperture sono state lasciate volutamente senza tamponamenti in vetro, per accentuare la fluidità di questo spazio di aggregazione che idealmente si espande in tutto l’edificio scolastico. La prestazione acustica è comunque garantita dalla scelta di utilizzare un rivestimento in legno e di isolare acusticamente l’involucro.

L’edificio scolastico è inoltre caratterizzato dalla presenza di alcune corti interne che hanno la funzione di favorire e incrementare la ventilazione e l’illuminazione naturale degli ambienti scolastici di ogni piano, e possono essere utilizzate come spazi da destinare alle attività didattiche all’aperto e ai momenti di relazione sociale. In particolare, la corte realizzata al secondo piano, in corrispondenza della copertura del teatro, è stata pensata dagli architetti come uno spazio simbolico di conquista per gli studenti che riusciranno a finire il corso di studi: può essere infatti utilizzata solo dagli alunni del sesto anno (l’ultimo anno delle nostre scuole secondarie superiori) dei quali connette le aule didattiche, diventando uno spazio di socializzazione e divertimento riservato ed elitario.

La palestra, collocata in una posizione decentrata del fronte ovest e accessibile indipendentemente dall’esterno, è caratterizzata da grandi finestre collocate nella parte superiore della faccia nord che ne favoriscono l’illuminazione naturale. Un’ampia apertura vetrata è inoltre stata realizzata in corrispondenza del muro di confine con il corridoio interno del secondo piano, che si trasforma così in una tribuna per eventuali spettatori che desiderino osservare l’attività sportiva.La superficie inferiore delle pareti della palestra è rivestita con pannelli in legno; questa scelta è stata determinata dal costo molto economico del materiale e dalla sua buona resistenza meccanica, che ne garantisce la durabilità nel tempo anche se soggetto a urti.

Il Christ’s College è un edificio dal volume compatto che si sviluppa in orizzontale, per effetto della prevalenza della larghezza dei fronti rispetto all’altezza globale e della scelta di utilizzare mattoni dalle dimensioni di 290 per 50 mm, messi in opera «per lungo». Con l’obiettivo di enfatizzare la plasticità delle cortine murarie, le finestre sono state «annegate» nell’involucro e presentano una distanza dal filo esterno della facciata di 29 cm (esattamente la lunghezza del mattone utilizzato per la finitura esterna). Gli infissi sono realizzati con dei telai in alluminio a taglio termico color bronzo e tamponamenti in vetro camera basso emissivo con pellicola assorbente all’esterno. La presenza del filtro solare sulle superfici vetrate esterne riduce i fenomeni di surriscaldamento estivo ed evita la necessità di utilizzare schermature solari. Le grandi finestre sono collocate in corrispondenza degli ambienti interni e orientate verso luoghi di interesse storico e paesaggistico, come il campanile della cattedrale di Guildford e le colline di Surrey. La loro dimensione, come quella delle porte esterne che possono raggiungere i 2,50 m di altezza, è determinata dalla volontà di incrementare la luce naturale all’interno delle aule, ma anche dalla necessità di ridurre la percezione delle reali dimensioni dell’edificio. La scuola è gestita da volontari cristiani che si occupano di organizzare le attività sportive e teatrali sia nell’ambito della normale attività scolastica che nelle ore extrascolastiche. Durante tutto l’arco dell’anno si svolgono, infatti, corsi e attività formative artistiche a cui possono partecipare anche i cittadini di Guildford; la palestra è aperta per corsi extrascolastici cinque sere a settimana e la domenica la piccola chiesa, ubicata nel blocco a ovest, è utilizzata per la messa di quartiere.

L’edificio è realizzato con una struttura portante in cemento armato rivestita esternamente in elementi di laterizio; negli ambienti interni, questa è invece lasciata a vista, così come nei blocchi scala, anch’essi in calcestruzzo gettato in opera. I solai sono composti da elementi prefabbricati in calcestruzzo armato e anche in questo caso sono lasciati a vista; le partiture orizzontali diventano così elementi di accumulo di calore che permettono di sfruttare il contributo solare passivo presente in ogni ambiente, grazie alle dimensioni delle aperture che incrementano nei mesi invernali l’effetto serra. L’involucro, caratterizzato verso l’esterno dalla presenza di uno strato di isolamento termico di 60 mm realizzato con schiuma fenolica e da una camera d’aria di 50 mm, presenta buoni valori di coibenza e massa termica e permette di regolare il passaggio del calore tra l’ambiente interno e quello esterno durante tutto l’arco dell’anno.

Le partizioni interne tra i vari ambienti, composte da pannelli di cartongesso ignifugo montate a secco, possono essere facilmente spostate o sostituite, adattandosi in tempi brevi e senza extracosti alle necessità della scuola. La scelta di utilizzare colori sobri e superfici al grezzo è stata dettata dalla volontà di accentuare l’immagine di semplicità e robustezza dell’istituto scolastico; gli unici elementi colorati sono le porte delle aule, la cui declinazione cromatica è stata progettata dal Oliver Kimpel, un noto grafico inglese, che ha associato a ogni colore una specifica funzione didattica. La scuola è servita da un efficiente sistema di Information Communication Technology, che permette a tutti gli studenti di connettersi a internet. Ogni classe è dotata di lavagna multimediale e le postazioni degli insegnanti sono state progettate appositamente dagli architetti come spazi interattivi che permettono il cablaggio di ogni ambiente didattico senza avere problemi con la collocazione dei cavi.

La facciata tecnologica

La facciata del Christ’s College è caratterizzata dalla presenza di un innovativo sistema di ricambio dell’aria, costituito da due bocchette di ventilazione collocate in un’unica unità integrata nel sottofinestra degli infissi di ogni aula. In corrispondenza della bocchetta di estrazione, è posto un recuperatore di calore che contribuisce a ridurre il fabbisogno energetico degli ambienti nei mesi invernali. Il riscaldamento di ogni ambiente è infatti garantito da queste unità che di fatto funzionano come dei tradizionali ventilconvettori ad aria, nei quali l’aria stessa viene riscaldata attraverso delle batterie elettriche. L’innovazione è invece nell’integrazione, in ogni unità, di un sistema delocalizzato di ricambio dell’aria direttamente collegato all’esterno attraverso una intercapedine appositamente creata nell’apparato murario. Le unità di climatizzazione sono alloggiate in mobili di legno progettati appositamente per questa funzione, mentre all’esterno la loro presenza è segnalata solo da piccoli fori posti in corrispondenza delle bocchette di uscita (5 cm di spessore tra un mattone e l’altro) e ripresa dell’aria (bocchetta orizzontale con estensione lineare pari alla larghezza dell’infisso collocata sotto il davanzale dello stesso), localizzati nelle superfici immediatamente sottostanti le finestre. Il sistema così progettato consente di risparmiare energia: nei mesi invernali, grazie alla possibilità di riscaldare, attraverso il recuperatore di calore, l’aria in entrata con il calore esausto di quella in uscita, riducendo quindi i consumi dell’impianto di riscaldamento; nei mesi estivi, attraverso la possibilità di ventilare in modo naturale ogni ambiente. Il sistema, inoltre, permette di operare anche la ventilazione notturna, garantendo il raffreddamento dell’involucro con la conseguente riduzione nelle ore diurne dei consumi energetici dovuti alla ventilazione meccanica.

È stato fondamentale valutare in fase di progetto i carichi termici di ogni ambiente, così da dimensionare correttamente le unità di condizionamento. Per ridurre il contributo dell’impianto, i progettisti hanno scelto una soluzione di involucro massivo che permettesse di ridurre al minimo le dispersioni termiche nei mesi invernali ed evitasse il surriscaldamento nei mesi estivi. Inoltre, il dimensionamento dell’impianto è stato relazionato al reale coefficiente di occupazione delle aule; in questo modo, la temperatura interna degli ambienti è dipendente direttamente dal calore latente dei suoi occupanti e le batterie di riscaldamento dell’aria entrano in funzione solo per intervalli di tempo limitati. Un sensore di CO2 inoltre garantisce che le unità di condizionamento provvedano ai ricambi d’aria solo quando è strettamente necessario, riducendo le dispersioni termiche verso l’esterno, dispersioni per altro già ridotte considerevolmente grazie alla presenza del recuperatore di calore.

La soluzione di involucro adottata svolge pertanto una funzione tecnologicamente dinamica, che ricorda, per la disposizione
geometrica degli elementi di laterizio e la presenza dei fori, le caratteristiche formali delle murature dei fienili e delle piccionaie italiane, richiamandone anche la prestazione bioclimatica, strettamente legata alla ventilazione dello spazio confinato, e dandone un’interpretazione contemporanea grazie all’integrazione con il sistema di condizionamento delocalizzato, che trasforma l’involucro da elemento massivo e statico in una cortina traspirante ed energeticamente attiva. È interessante ricordare a tal proposito che il Christ’s College è il primo edificio pubblico inglese nel quale dei sistemi di recupero del calore sono stati combinati con l’impianto di ricambio dell’aria.

Rosa Romano Architetto
PhD, Università di Firenze


Scheda tecnica

Località: Guildford (UK)
Committente: Christ’s College Secondary School
Progetto architettonico: DSDHA
Numero degli studenti: 700
Cronologia: 2009
Costo della costruzione: 14,4 milioni di £

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