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Italia/Roma  

Restauro e Sostenibilità: percorsi possibili

E' possibile parlare di sostenibilità nei processi e nei cantieri di restauro?
Un breve excursus delle convenzioni e accordi internazionali introduce ad un esempio di applicazione di “criteri sostenibili”, certificati GBC, nel cantiere di San Giuseppe dei Falegnami in Roma

Premessa
Il patrimonio storico e la sostenibilità.
Il recente dibattito nazionale e internazionale, rinvigorito dalla pandemia globale da Covid 19, include sempre più spesso il tema della “sostenibilità”. Il concetto rimanda all’insieme delle azioni necessarie a conservare e trasmettere alle generazioni future beni materiali e immateriali. Proprio per questo non si può non richiamare alla mente la definizione di uno dei padri del restauro italiano, Cesare Brandi, che, nella sua Teoria del restauro, definisce il restauro come «il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro».
Il patrimonio culturale, insieme di beni culturali e beni paesaggistici, come definito nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii), è uno dei “luoghi” più adatti dove toccare con mano il concetto di “sostenibilità”. In esso è possibile apprezzare la traccia consapevole di quello che le generazioni passate hanno riconosciuto come bene di valore universale, mettendo in campo le azioni necessarie per trasferirlo al futuro. Quello che noi oggi godiamo del passato è l’azione sostenibile che i nostri predecessori hanno applicato in vista della sua trasmissione.

Il passaggio di scala
Dagli accordi e convenzioni internazionali verso Agenda 2030.
Gli ultimi settanta anni di storia internazionale hanno portato le organizzazioni europee ed extraeuropee a condividere percorsi comuni per la salvaguardia del patrimonio culturale e per le azioni volte alla sua conoscenza. L’UNESCO per prima - United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, costituita nell’ambito della Conferenza dei Ministri Alleati dell’Educazione il 16 novembre 1945 ed entrata in vigore nel 1946, sottoscritta inizialmente da venti Paesi, oggi conta 193 membri nel mondo. Nata dopo gli accordi di pace della Seconda Guerra Mondiale, fu concepita con lo scopo di diffondere la cultura della Pace, finalizzata alla Educazione, alla Scienza ed alla Cultura ...