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Italia/Barletta  
Alvisi Kirimoto

Alloggi inclusivi

Ai margini urbani di Barletta (oltre 90.000 abitanti), capoluogo insieme ad Andria e Trani di una nuova provincia pugliese, quasi al bordo della circonvallazione autostradale, sorge un’ampia espansione della città - area 167 - fatta di palazzoni moderni di edilizia popolare e convenzionata.
E’ un sistema di rivitalizzazione, che comprende l’Asse pedonale attrezzato e la striscia del parco dell’Umanità, con spazi dedicati ai bambini, allo sport e alla socializzazione, in un territorio che vede comunque susseguirsi le polemiche per la scarsa manutenzione riservata ai beni dello spazio pubblico e dove la realizzazione di un’architettura di qualità come questa diviene una sfida al degrado e l’indicazione di un obiettivo di ordine, pulizia e razionalità nella gestione dell’ambiente.
La città, ricca di monumenti e avvenimenti storici, sorge su un bassopiano della costa Adriatica, non lontano dalle distese sabbiose della foce del fiume Ofanto.
Questo progetto di edilizia popolare convenzionata dal profilo sobrio e rigoroso, che si rapporta alla città in modo scultoreo, è stato ultimato di recente lungo il largo viale Giulini.
Il complesso dispone di 50 unità con i relativi parcheggi sotterranei e di un piano terra dedicato alle attività commerciali. Si presenta come un monolite a forma di C, sviluppato su 6 piani e con una superficie totale di oltre 5.000 metri quadri. La regolarità dei prospetti rappresenta il suo carattere principale: la cortina uniforme in mattoni di colore grigio scuro, diventa una sorta di partitura neutra scandita ritmicamente dagli elementi in lamiera metallica bianca degli aggetti e delle bucature. L’intervento, pensato come simbolico dell’auspicata riqualificazione generale di questo pezzo di città, rompe con le forme tipiche dell’edilizia convenzionata, definendo una distribuzione tipologica razionale che si basa sulla cura degli spazi e delle finiture e non solo sul disegno d’insieme. Per bilanciare la gravità del volume, il cui profilo arrivando a terra si piega per ampliare lo spazio pubblico del marciapiede, sono state ideate, sul fronte più lungo, sei serie di logge leggere e permeabili appese alla facciata, sporgenti sul viale Giulini, per trarre massimo beneficio dalla luce naturale. Queste si alternano alle logge rientranti, scavate nel volume dei prospetti laterali e interni al cortile, per limitare il fenomeno dell’irraggiamento. 
Le logge appese sono protette in alto dalla pioggia e lateralmente da schermature in lamiera perforata e ospitano ai lati le infrastrutture tecnologiche e gli stenditoi.
Questi spazi, quale estensione naturale degli appartamenti, con le loro superfici bianche e trasparenti, riflettono la luce naturale all’interno dell’ambiente domestico; inoltre aggiungono dai 10 ai 15 m2 alle unità immobiliari, arricchendo la qualità dei tagli tipologici più modesti e limitati.
L’attacco a terra dell’edificio trasmette al tempo stesso solidità e dinamismo: se il rivestimento parte direttamente da terra, radicando l’edificio al suolo, il piano vetrato commerciale termina sul fronte strada e sui lati corti con un taglio diagonale verticale netto, che slancia il volume. La stessa inclinazione è ripresa in orizzontale in tutti i piani nel raccordo tra i lati minori e il fronte principale, risolto con una svasatura, così come il parapetto in copertura, che nasconde i pannelli solari termici.
Di conseguenza è la finitura in mattone quella scelta per definire, da protagonista, la forma del manufatto, il rapporto con il contesto, la valorizzazione del blocco e dell’isolato urbano. I criteri di posa del laterizio adottati e il colore grigio appartengono a un modo di intendere l’architettura fonte di tradizione e insieme di un’innovazione, capace di conferire un’identità sobria e raffinata nel dettaglio. 
Tale intento si traduce nell’ordinata sequenza degli spazi commerciali su strada, dei camminamenti e delle aiole nel cortile interno, elementi inquadrati dalle eleganti superfici delle pareti in laterizio.
Funzionalmente, l’edificio si presenta diviso in 3 blocchi, ciascuno con un proprio vano scala e ascensore. Il corpo scala centrale è completamente vetrato verso la corte, mentre quelli laterali sono illuminati da un lucernario, zenitale a un ampio vano vuoto, compreso tra le rampe e l’ascensore. La corte attorno a cui il fabbricato si organizza è pensata come un piccolo parco, con alberi e piante caducifoglie, per avere ombra in estate e luce naturale in inverno. I progettisti sono Massimo Alvisi (Barletta, 1967) e Junko Kirimoto (Yokohama 1970), vincitori dell’AIT Award 2012 per il Teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; autori di numerosi progetti, tra cui lo stabilimento industriale Medlac Pharma a Hanoi (2011); il Complesso di piccole e medie industrie Incà a Barletta (2010), la nuova sede direzionale di Molino Casillo (2012) e il restauro del Teatro Comunale di Corato (2012) in Puglia; la ristrutturazione dell’Alexandrinsky Theatre a San Pietroburgo (2013); la Cantina Podernuovo a Palazzone (2013); l’Aula Magna della LUISS Guido Carli a Roma (2018).

 

Roberto Gamba
Architetto, libero professionista


Scheda tecnica

 

Oggetto: Viale Giulini Affordable Housing
Località: Barletta – viale Giulini (BT, Italia)
Committente: Edilbari s.r.l.
Progetto architettonico: Alvisi Kirimoto (Roma)
Team di progettazione:  Massimo Alvisi, Junko Kirimoto, Chiara Quadraccia, Donato Labella
Progetto Strutturale: Ing. Antonio Salzo
Progetto, Impianti e Antincendio: Tumulo & Denuzi Engineers
Impresa di costruzione: Edilbari s.r.l.
Cronologia: 2020
Superficie:

5.380 m

Fotografie: Marco Cappelletti