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Irlanda/Dublino  
Niall Mclaughlin Architects

Centro per i malati di Alzheimer

La malattia dell’Alzheimer colpisce la memoria e la cognizione. Provoca, di conseguenza, l’incapacità ad ambientarsi in un luogo, poiché annulla il ricordo di come vi si è arrivati. Un edificio per malati di Alzheimer, dunque, deve essere in grado di assicurare ai soggetti un “senso di presenza” e permettere loro di collocarsi in una situazione capace di offrire segnali che rendano l’ambiente conosciuto. Niall McLaughlin, architetto dublinese che opera nel centro di Londra, era stato chiamato nel 1999 dalla Alzheimer Society of Ireland, associazione di volontari, fondata nel 1982, da un gruppo di familiari di pazienti colpiti dalla malattia. Gli era stato affidato il compito di progettare un esemplare centro di assistenza e cura, prendendo fondamentalmente in esame le moderne cognizioni sul male e, sulla base di esse, impostare il progetto della costruzione. I colori, la luce, il movimento, lo spazio, i materiali, gli odori, l’orientamento, unitamente a specialistici standard medici, sono stati considerati e assunti come obiettivi progettuali, dando vita a una sorta di centro pilota, ove sono disponibili 11 posti letto, ambienti e attrezzature per ospitare più di 25 pazienti giornalieri, oltre agli uffici dell’Associazione.

Il centro, situato a Blackrock, un sobborgo a sud di Dublino, è contenuto all’interno del muro di una corte del 18° secolo. Il giardino, appartenente a un convento, è stato donato all’Alzheimer Society per questo scopo. Le mura, costruite interamente in granito e mattoni, circondate da una scarpata di circa 2 metri, sono vincolate per legge alla conservazione. Il progetto, pertanto, ha dovuto rispettare l’area assegnata e le vecchie mura, prevedendo volumi rivestiti in mattoni, in grado di integrarsi con lo stile originario. Considerando che le persone affette da Alzheimer apprezzano in modo particolare la compagnia, la vita sociale, e gradiscono andare in giro, l’impianto distributivo dell’edificio è stato concepito affinchè i suoi ambienti risultino facilmente riconoscibili e, al suo interno, opportuni accorgimenti stimolino la voglia di movimento.

Anche all’interno, le persone possono muoversi, fra un luogo e l’altro, seguendo un percorso intuitivo e sperimentando situazioni diverse, che variano da ambiente a ambiente, nei diversi momenti della giornata. McLaughlin ha manifestato la sua idea di progetto predisponendo evocative tavole a colori, che hanno contribuito a rendere il Respite Center una sorta di paradiso verdeggiante, richiamando miniature persiane o ricordando alcuni disegni di Hassan Fathy. La forma estensiva e centripeta della planimetria ricorda la chiarezza espressiva e materica dei progetti di Mies e mette in luce la dinamica interazione tra pareti e piani di lunghezza differente, con una conformazione a girandola, che consente di organizzare gli spazi per un’agevole circolazione.

Negli ambienti, tra le pareti circolari e i lucernari che portano luce all’interno, rendendo chiare e riconoscibili le direzioni e gli itinerari, non ci si sente imprigionati. Ovunque si colgono attraenti viste all’esterno, su piante, prati, sul frutteto, sull’orto e naturalmente sui muretti, per lo più costituiti da una tessitura giallo chiara di blocchi di mattoni, che costitui-scono il recinto del complesso. Per integrarsi a quelli, i rivestimenti in facciata sono ugualmente in mattoni d’argilla “faccia a vista”, finitura che si alterna al legno della struttura a padiglioni, delle travi, dei pannelli, delle traverse, delle porte e delle finestre.

L’edificio, a un unico piano, si colloca al centro di un’area, composta da terrazze giardino, a tre quote differenti. In questo modo, vengono raggiunti gli obiettivi di limitare i dislivelli, massimizzare la vista e facilitare l’accesso agli spazi esterni.

Roberto Gamba

Scheda tecnica

Progetto: Niall McLaughlin Architects, Alis Fadzil, Resp. prog.
Consulenti: Edith Blennerhasset, John Connelly Buro Happold Cons. Ltd.; Tom D’Arcy, Tom D’Arcy & Co; Paul Gillieron, Acoustic Design; John Greaney, Greaney Fire Safety Ltd.; Desmond Fitzgerald Architects; Liam Walsh, Planning Dep.
Strutture: Chris Bakkala, Buro Happold Cons. Ltd.
Cronologia: 2009, realizzazione
Fotografie: Nick Kane

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