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Italia/Venezia  
Sandro Pittini

Ampliamento del cimitero comunale di Zianigo

L’edificio forma l’ampliamento del cimitero della frazione di Zianigo nel comune di Mirano, situato a nord del centro storico dell’abitato. Nel rispondere all’urgenza di estendere la capienza del complesso cimiteriale esistente, l’opera interpreta e riscrive una serie di condizioni esterne (nuovo rapporto con il paesaggio vicino e lontano) e interne (miglioramento della distribuzione, implementazione dei servizi esistenti) dei luoghi.
Il nuovo blocco si sviluppa verso est, in adiacenza all’edificio preesistente, il quale a sua volta è il risultato di una successione di interventi, a partire da un primo cimitero di campagna originariamente racchiuso all’interno di un recinto quadrato, muro poi progressivamente demolito; una invariante nell’impianto generale impostato nel corso degli anni è la giacitura secondo i tracciati della centuriazione romana, molto evidenti in questa porzione di pianura veneta, e la conseguente organizzazione ortogonale degli spazi destinati ai campi d’inumazione e alle cappelle di famiglia.
L’intervento è un corpo di due piani - avente larghezza di 8,10 metri, lunghezza di 54,50 metri, e altezza complessiva di 6,70 metri - con la facciata principale rivolta ad est, verso il paesaggio agricolo fortemente caratterizzato dalla trama regolare della rete idrografica, delle siepi e dei filari. Tra architettura e paesaggio, il primo “filtro” è costituito da un portico a doppia altezza sull’intera lunghezza dell’edificio, il secondo da uno spazio perimetrato da muri e cancellate alti 3 metri, a recintare una futura area di espansione del cimitero.
Alle due estremità nord e sud del nuovo blocco sono collocate le scale che collegano i due livelli. Anche in questi snodi distributivi i vuoti nella massa muraria frammentano la scatola per lasciar spazio alla luce e alla visione di frammenti del paesaggio.
Rispetto all’edificio attiguo esistente vengono riproposti distribuzione e numero dei loculi, organizzati in 10 unità per piano, ciascuna da 12 posti, per un totale di 240 nuovi loculi. Le quote del piano terra e del primo piano del nuovo fabbricato corrispondono a quelle dell’edificio adiacente, permettendo così un collegamento diretto tra il vecchio e il nuovo corpo di fabbrica. A nord viene inoltre inserito un nuovo ascensore a servizio degli utenti e per il trasporto dei feretri, colmando la precedente mancanza.

L’uniformità delle quote altimetriche consente anche il deflusso dell’acqua piovana in un collettore comune situato sopra i nuovi blocchi loculi. Presso ciascun blocco di collegamento verticale, sia al piano terra che al primo, sono collocati un punto d’acqua e un’area per la raccolta dei rifiuti.
Il portico a doppia altezza, su cui si affaccia anche la passerella distributiva del primo piano, è ritmato da una teoria di grandi pilastri in mattoni faccia a vista, con fascioni dei solai del primo piano e della copertura in calcestruzzo. L’alternanza di luci/visioni e ombre costruisce uno spazio semplice e incisivo, sacrale, sospeso tra interno ed esterno, che accompagna e protegge il luogo delle sepolture.
I muri del recinto lungo i fronti nord e sud ripropongono i medesimi materiali del portico, con l’aggiunta di inferriate metalliche zincate a definire una serie di aperture per permettere la permeabilità visiva e i flussi per chi proviene dal parcheggio previsto a sud dell’area cimiteriale. Di fatto, il percorso porticato definisce un nuovo importante tracciato pedonale al servizio dell’intero complesso. La parete verso est è invece in calcestruzzo armato a vista in previsione di un’eventuale ulteriore espansione con la costruzione di nuovi manufatti.

La scelta di utilizzare il mattone per le murature e il calcestruzzo, che esibisce in superficie i segni lasciati delle tavole delle casseforme, per le travi e per i solai, realizza un’onestà materica la cui espressività si affianca alla semplicità degli elementi progettuali e dei loro rapporti, dove ordinatio e dispositio sono mezzi per costruire la spiritualità dello spazio.
Il progetto rinuncia a lucernai, scossaline e a ogni elemento “aggiuntivo” a eventuale protezione di ciò che costituisce l’opera in senso diretto e puro, per lasciare che il tempo e gli agenti atmosferici intacchino e segnino i materiali. Nella volontà del progettista è dunque incluso il concetto di rovina fin dall’origine e dalla concezione dell’architettura, in una sorta di circolarità che unisce inizio e fine, quale rimando alla condizione umana sulla terra e al tema progettuale.
Coerentemente con questo approccio, l’uso del mattone parla di arcaicità e insieme di attualità, dunque, in definitiva, di atemporalità.

Mina Fiore
Architetto/paesaggista


Scheda tecnica

 

Oggetto: Ampliamento del cimitero comunale di Zianigo con la costruzione di 240 nuovi loculi
Località: Mirano (VE) - Italia
Committente: Amministrazione comunale di Mirano
Progetto architettonico: arch. Sandro Pittini dello studio associato Ar.Pi
Progetto strutturale: ing. Raffaele Fuser, 3R ingegneria
Impresa di costruzione: Impresa Gilberto Canton, Venezia
Cronologia: 200-2010
Superficie: realizzata la prima fase, superficie dell’intervento 440m2, volume 2.900 m3
Costo della prima fase: € 530.000
Fotografie: Maurizio Tarlà e Sandro Pittini