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Australia/Sydney  
Neeson Murcutt Architects

Castlecrag House a Sydney

L’edificio progettato da Nicholas Murcutt e Rachel Neeson, titolari di uno studio di Sydney costituitosi nel 2004, è situato nella penisola Castlecrag, in Australia, in un sobborgo ideato negli anni ‘30 dall’architetto e paesaggista americano Walter Burley Griffin (1876-1937) e ora diventato un quartiere ricco di storia dell’architettura moderna.

La casa è immersa in un ambiente di grande bellezza, in un terreno segnato da una forte pendenza, con una rigogliosa vegetazione ad alto fusto, ed è affacciata verso i boschi circostanti e le acque di Sugarloaf Bay e Castle Cove. È stata realizzata sulla base di un progetto sviluppato nell’arco di cinque anni e suggerito non soltanto dal peculiare contesto naturale, ma anche dal desiderio del proprietario di preservare la memoria della vecchia abitazione del nonno, dove aveva vissuto l’infanzia, costruita in questo stesso luogo negli anni ‘40. Neeson e Murcutt hanno innescato i ricordi con sensibilità e creatività, recuperando anche materiali come la pietra arenaria dei pavimenti, i mattoni delle facciate e il camino con la canna fumaria, ricollocati in uno dei fronti laterali.

Il nuovo volume si adatta alla topografia e alla morfologia del luogo, senza recinti di confine, giacché i progettisti hanno utilizzato la forma naturale del terreno per ottenere la necessaria intimità. Organizzato su quattro livelli, evoca la verticalità degli alberi e si incaglia parzialmente nel terreno nei due piani inferiori, celebrando l’architettura ipogea. È orientato in modo che l’arrivo dalla strada avvenga da sud est e l’affaccio principale rimanga a nord ovest verso il mare situato all’orizzonte.

Sebbene ogni piano abbia un ingresso dall’esterno, quello principale si trova al livello 1, che ospita la zona giorno della casa, dove due scale interne portano rispettivamente al piano superiore, destinato ai genitori, e a quello inferiore, adibito alle camere da letto dei figli. Inoltre, a una quota ancora inferiore, che si raggiunge dall’esterno, c’è la piscina all’aperto con una zona dormitorio riservata agli ospiti.

La forma degli spazi interni è ispirata dalla prossimità della natura. Gli ambienti dei due piani superiori sono spartiti con quote di pavimento leggermente diverse e dall’introduzione di un secondo orientamento, quello delle linee di pendenza del terreno, evitando la simmetria e l’ortogonalità delle piante. Neeson e Murcut hanno saputo combinare materiali diversi con eleganza e meticolosità: la pietra arenaria, in parte riutilizzata dalla casa esistente, è collocata nei pavimenti degli spazi esterni, dell’ingresso e della cucina; il legno è posto nelle zone più raffinate e, infine, il calcestruzzo unifica gli ambienti con un disegno elaborato sul soffitto. 

La geometria nei due piani inferiori è più semplice e rigorosa. Le camere da letto dei ragazzi sono elementari celle, affacciate a un ampio terrazzo, con i bagni contro terra scavati dalle rocce e uno spazioso ambiente intermedio che fa da guardaroba e da zona giochi. La piscina riprende l’orientamento naturale delle linee di pendenza del terreno, mentre lo spazio interno di questo piano conserva l’ortogonalità.

Le stanze interne si aprono alla natura attraverso terrazzi, pergolati e balconi, con grandi vetrate nei prospetti frontali. Invece, i muri laterali, che seguono la discesa del terreno, sono più massicci rispetto a quelli frontali. La stessa accuratezza nell’accostamento di materiali diversi e nella definizione dei particolari trovata all’interno, appare anche nel disegno delle facciate. Prevalentemente queste sono realizzate con mattoni riutilizzati combinati con altri nuovi, sebbene sia presente anche la pietra, che, nella costruzione degli elementi intermedi aggiunti al volume principale, si confonde con le rocce. Inoltre, alcuni serramenti metallici neri scorrevoli sporgono decisamente rispetto al piano di facciata con strutture a sbalzo, aggiungendo in questo modo una terza dimensione ai prospetti. 

I mattoni recuperati dall’edificio preesistente, a suo tempo anch’essi riciclati, oltre a produrre un risparmio energetico, danno un particolare fascino alla casa. La loro integrazione con quelli nuovi è ben riuscita mediante l’utilizzo di variate tonalità terrose accanto ad alcuni pezzi neri. Inoltre, la colorazione puntuale di alcuni di essi con sfumature più luminose come giallo, verde e blu, crea un disegno di lievi striature verticali, dando così vita, attraverso un sottile movimento grafico nei muri, a un bel effetto plastico.

La casa, nella sua semplicità, ispira armonia e accoglienza tanto all’interno, con i suoi variegati spazi, quando dall’esterno, dove le facciate custodiscono elegantemente tracce del passato, e ha ricevuto il riconoscimento di uno dei premi più rinomati in Australia per edifici abitativi, il Robin Boyd Award 2011.

Carmen Murua
Architetto, libero professionista


Scheda tecnica

Oggetto: Castlecrag House
Località: Sidney
Progetto architettonico: NeesonMurcuttArchitects (Nicholas Murcutt, Rachel Neeson)
Progetto strutturale: Randall Jones Associates
Progetto del paesaggio: Sue Barnsley Design
Collaboratori: Isabelle Tolaud, Sean Choo, Jeff Morgan
Impresa edile: Maincorp
Cronologia: 2005-2010
Fotografie: Brett Boardman

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