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Burkina Faso/Dano  
Diébédo Francis Kéré

High School Building a Dano

Con una superficie di poco inferiore all’Italia e una popolazione di soli 15 milioni di abitanti (di cui il 45% al di sotto della soglia della povertà, il 50% con meno di 15 anni e un tasso di analfabetismo superiore al 70%), il Burkina Faso è uno dei Paesi africani più fragili.

Nella «terra degli uomini integri» (Burkina Faso), nel 1965, è nato Dièbèdo Francis Kéré, laureato alla Facoltà di Architettura della Technische Universität di Berlino, dove attualmente insegna. Durante gli studi in Germania, Kéré ha fondato l’associazione, no profit, Schulbausteine für Gando per la formazione, l’assistenza sanitaria e lo sviluppo di Gando, piccolo centro di 2.500 abitanti dove Kéré è nato. Il primo progetto, completato nel 2001, è stata una scuola che ha ricevuto l’Aga Khaan Award for Architecture per «l’esemplarità e l’eleganza ottenute attraverso l’uso di strumenti e tecniche costruttive tradizionali». Nel 2008, Kéré ha ottenuto una menzione speciale alla sesta edizione dell’International Sustainable Architecture Prize, mentre l’anno successivo è stato uno dei cinque vincitori del Global Award for Sustainable Architecture. Secondo il parere della giuria, «la filosofia progettuale orienta il processo costruttivo verso un’architettura che appartiene realmente al luogo, attraverso l’uso di materiali disponibili in loco, manodopera del luogo e con strategie di funzionamento calibrate sull’analisi del microclima locale: un’architettura basilare come risposta esaustiva a una richiesta di spazi funzionali in condizioni economiche di povertà e con pochi mezzi a disposizione».

Per Mario Botta, presidente della giuria che ha attribuito a Kéré il premio BSI Swiss Architectural Award nel 2009, il contributo del giovane burkinabè contribuisce a generare un’architettura «dai significati profondi […], di grande umiltà, che indica con forza come l’etica del costruito talvolta conduca ai meravigliosi silenzi del linguaggio poetico».

In questo contesto, si inserisce il progetto della High School Building situato ai margini della piccola città di Dano.

La costruzione ad «L», realizzata come ampliamento di un centro scolastico esistente, chiude l’angolo meridionale del complesso ed è orientata sull’asse est-ovest per ridurre l’irraggiamento diretto sull’involucro verticale, schermato dal sole da una copertura sagomata, fortemente aggettante, che ripara l’edificio anche durante la stagione delle piogge.

Il progetto di ampliamento comprende tre blocchi suddivisi in aule per l’insegnamento frontale, un laboratorio di informatica e un ufficio dotato di accesso diretto dall’esterno: l’intervento è completato con un anfiteatro aperto di forma ovale che può essere utilizzato nei momenti di relax o per iniziative didattiche.

Il design riprende i materiali localmente disponibili e adotta soluzioni a basso costo capaci di adattarsi alle specifiche condizioni climatiche: l’edificio, infatti, è generato dalla combinazione di un involucro massivo e di un efficace sistema di ventilazione naturale.

Le murature esterne, così come quelle interne, sono in blocchi di argilla ricavati nei pressi dell’area di intervento e poggiano su una piattaforma di granito.

Il soffitto delle aule è realizzato con elementi di calcestruzzo sospesi a sottili piatti di acciaio che generano una superficie voltata colorata di bianco: la presenza di fessure consente all’aria calda di uscire, dando luogo così a un suo ricambio naturale.

L’edificio è completato con una copertura inclinata, la cui struttura ondulata si contrappone a quella ortogonale sottostante. Essa è realizzata con elementi modulari reticolari ottenuti con barre di acciaio, saldate sul posto e assemblate in opera, e lamiere ondulate.

Con una scansione regolare, le ampie finestre sono dipinte con colori brillanti e sono dotate di un sistema di oscuramento in metallo che contribuisce alla naturale aerazione e al comfort degli spazi interni.

Paragonata ai sistemi oramai convenzionali di condizionamento attivo realizzato con impianti energivori, la soluzione adottata da Kéré è certamente la più sostenibile alla luce delle sempre minori disponibilità di risorse e al costante incremento dei costi dell’energia. Quanto detto vale ancora di più se si considera che il progetto si trova nel secondo Paese più povero al mondo (secondo l’ultimo censimento delle Nazioni Unite), costretto all’importazione per soddisfare la quasi totalità del proprio fabbisogno energetico.

La sostenibilità sociale dell’opera è assicurata dalla cooperazione, nel processo costruttivo, di un gruppo di giovani artigiani locali che ha valorizzato le proprie competenze tecniche e si è reso disponibile a nuove opportunità di lavoro.

Il numero degli studenti iscritti alla scuola è cresciuto così tanto in pochi anni da sollecitare la costruzione di nuove aule e di alloggi per i docenti. E il merito, a dimostrazione che tutto è possibile, è senza dubbio anche di Dièbèdo Francis Kéré.

Adolfo F. L. Baratta
Architetto, PhD, Università di Firenze

 


Scheda tecnica

Oggetto: High School Building
Località: Dano (BF)
Committente: Fondazione Dreyer, München (D)
Progetto architettonico: Kere-architecture, Diébédo Francis Kéré
Cronologia: 2007
Superficie: 370 m2
Fotografie: Diébédo Francis Kéré

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